Ora lo chiamano «mister»:
Gautieri in B col Lanciano

Qui era «il Gaucho», quello dei gol all'ultimo secondo, quello della promozione con Mandorlini nel 2004. Ora sentirlo chiamare «mister» fa un po' specie, ma l'orecchio si abituerà presto: parliamo di Carmine Gautieri.

Qui era «il Gaucho», quello dei gol all'ultimo secondo, quello della promozione conquistata con Mandorlini nel 2004. Ora sentirlo chiamare «mister» fa un po' specie, ma l'orecchio si abituerà presto se i risultati sono questi: una salvezza insperata ad Olbia, una promozione miracolosa in serie B con il Lanciano l'altro giorno.

Carmine Gautieri sorride. Nemmeno lui si aspettava tanto. «Visto? A volte il calcio riserva situazioni inaspettate». Come Gautieri-allenatore. Chi l'avrebbe detto qualche anno fa?

«Forse nemmeno io, mi sono messo in testa di fare l'allenatore soltanto nel mio ultimo anno prima di appendere le scarpe al chiodo. Prima non ci pensavo. Ma mi piaceva osservare, aggiornarmi. E vedevo che c'erano tanti giocatori che avevano intrapreso la carriera di allenatore e mi sono detto: ci provo anch'io. L'importante è avere idee e voglia di migliorarsi. Intanto sono stato anche fortunato: prima una salvezza, poi una promozione».

Niente male, ma di fortuna nell'impresa del Lanciano ce n'è poca. Domenica il capolavoro: sotto di un gol, in dieci contro undici dal 20' e con l'obbligo di vincere, gli abruzzesi si sono imposti 3-1 a Trapani, pur giocando con una squadra giovane, costruita - dicono - non certo per salire subito. Invece domenica ecco lo scacco matto in una mossa, con l'intuizione arrivata dalla panchina.

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