Comark, Mattioli si fa da parte
Dopo 41 anni si chiude un'era

E sì, è proprio vero: dopo 41 anni Alberto Mattioli non fa più parte della Comark, sua incontrastata cratura e che per lustri ne è stato l'indiscusso punto di riferimento. Non è semplice pensare a Mattioli fuori dall'ambiente del pallone a spicchi.

E sì, è proprio vero: dopo 41 anni Alberto Mattioli non fa più parte della Comark, sua incontrastata cratura e che per lustri ne è stato l'indiscusso punto di riferimento. Non è semplice pensare a Mattioli fuori dall'ambiente del pallone a spicchi ma occorre farsene una ragione visto che si tratta di una scelta definitiva e che il club di Gianfranco Testa ne ha, ormai, preso atto.

Dietro l'uscita di scena di Mattioli, in ogni caso, non si nasconde alcuna polemica ma soltanto la volontà di farsi da parte lasciando all'altra decina e più di consiglieri della Comark il compito di continuare a gestire la principale società del basket orobico. Mattioli, del resto, già non si occupava né del team azzurro, di cui era stato l'accompagnatore ufficiale senza, peraltro, percepire nessun compenso (complimentoni!) né del governo vero e proprio della stessa Federazione.

In terra trevigliese, Mattioli, aveva interpretato il ruolo di numero uno per eccellenza negli anni 70 e 80 per poi cedere parzialmente in ambito operativo il testimone all'attuale general manager Euclide Insogna. Durante la sua attività, ai risultati della prima squadra ha puntualmente privilegiato il settore giovanile centrando brillanti e sostanziali obiettivi. Un fiore all'occhiello, sicuramente, indelebile.

Competente come pochi sotto l'aspetto imprenditoriale e tecnico ben presto si era guadagnato la stima di presidenti, allenatori e atleti, ovunque dislocati. Certo, per dirla sino in fondo, con il carattere esuberante e l'innata caparbietà nel portare avanti le sue opinioni talvolta quanto meno discutibili, è stato sovente al centro di interminabili e focose discussioni con chicchessia (pure noi tra gli abbonati), ultimate le quali però metteva sopra la classica pietra non riservando il minimo rancore.

Di una cosa siamo oltremodo convinti: per i baskettari che lo desideranno, al suo cellullare risponderà al primo squillo, notte inoltrata compresa.

Arturo Zambaldo

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