Basket: tiri liberi sulla Comark
Una nuova rivoluzione in vista?

È da una settimana che la Comark ha dato l'addio all'ennesimo sogno promozione e già molti tifosi ci chiedono di aggiornarli sui futuri movimenti del mercato. Inutile bussare alla stanza dei bottoni per non aver risposte banali che lasciamo ad altri ascoltare.

È da una settimana che la Comark ha dato l'addio all'ennesimo sogno promozione e già molti tifosi ci chiedono di aggiornarli sui futuri movimenti del mercato. Inutile bussare alla stanza dei bottoni per non aver risposte banali che lasciamo ad altri ascoltare.

Notizie concrete e non smentibili, comunque, ne abbiamo. Partiamo dall'organico giocatori per passare all'allenatore e, infine, alla presidenza. Oggi come oggi, degli attuali dieci titolari solo tre sono sotto contratto per un'altra stagione: Zanella, Cazzolato e Molinaro.

Gli altri, vale a dire, Borra, Fabi, Planezio, Marulli, Vitale, Marino e Carnovali sono, praticamente, liberi di accasarsi altrove. Non sta, tuttavia, scritto da nessuna parte che gli stessi Zanella, Cazzolato e Molinaro vengano blindati. Sulla conferma di Zanella, ad esempio, poniamo più di un punto di domanda.

Valigia in mano per Borra, Marino e Vitale, ovvero il terzetto artefice dei buoni risultati conseguiti dalla squadra. Di sicuro i loro procuratori avranno unicamente l'imbarazzo di piazzare i rispettivi assistiti al miglior offerente.

Chi, invece, rimarrà a Treviglio è Adriano Vertemati a meno che il trentenne coach voglia correre gli ipotizzabili rischi di compiere il salto nelle categorie superiori con quel che segue. Al posto di comando del club rimarrà Gianfranco Testa che da statuto è automaticamente legato all' importante carica.

È questa la situazione sino a questo momento. Una cosa è, però, certa: come accaduto nelle precedenti estate toccherà al general manager Euclide Insogna (sono 21 anni che gestisce con pieno merito la campagna acquisti-cessioni) rivoluzionare l'organico non certo per il gusto di farlo.

Da sempre, infatti, la parola d'ordine del sodalizio della Bassa è di operare tenendo ben presente le esigenze del bilancio. Sin qui, questa politica, ha premiato fermo restando che non si pretenda di puntare in maniera palpabile al salto di qualità.

Arturo Zambaldo


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