Sport / Bergamo Città
Venerdì 11 Maggio 2012
«Non andiamo ai playoffs
Tanto i premi sono bassi»
Francesco Ruopolo di fronte ai registratori della Procura Federale si era deciso a vuotare il sacco. In particolare sulle combine realizzate ai tempi dell'AlbinoLeffe, in combutta con Gervasoni, Carobbio e compagnia volutamente. Ecco quel che successe.
Francesco Ruopolo di fronte ai registratori della Procura Federale si era deciso a vuotare il sacco. In particolare sulle combine realizzate ai tempi dell'AlbinoLeffe, in combutta con Gervasoni, Carobbio e compagnia. Ecco quel che successe.
La partita in questione è Pisa-AlbinoLeffe del 7 marzo 2012. Gervasoni deve «tastare» il polso ai compagni, per capire se l'attività può essere avviata e che tipo di complicità può trovare nello spogliatoio. E - racconta Narciso il 7 marzo scorso - solletica molto signorilmente i compagni con l'idea di guadagni facili, visto che «non ci sarebbe convenuto raggiungere i playoff in quella stagione, perché l'anno precedente, pur avendo conquistato quella posizione, il presidente (Andreoletti, ndr) non aveva onorato il risultato con premi adeguati».
Su quell'incontro, emerge l'iniziale contrarietà di Ruopolo, che però, poi, in sintesi confessa: «Qualche giorno dopo ho incontrato a Bergamo Gervasoni e Carobbio. Con i due sono salito in auto e tornarono sull'argomento dicendo che eravamo ancora in tempo a combinare la partita. (...) Pur titubante e senza alcun motivo economico, mi sono lasciato convincere». Da lì, l'incontro con due individui. Gli stessi, probabilmente, che rientrano da protagonisti anche nel racconto di Kewullay Conteh. «Ci recammo nel parcheggio dell'albergo San Marco, davanti al quale era parcheggiato un suv di colore nero con a bordo due persone e una terza in piedi. Gervasoni si mise a parlare con la persona all'esterno dell'auto e, subito dopo, mi invitò ad entrare con Gervasoni in auto, mentre uno dei due occupanti ne discese, questa persona tirò fuori da una borsa dei soldi in banconote da 500 euro, racchiusi con un elastico».
Quella fu la prima di tante partite, al termine della quale, racconta ancora Conteh, «Gervasoni mi consegnò 7000 euro».
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