Stasera Piermario torna a casa
Dall'autopsia nessuna certezza

Bisognerà attendere ancora per conoscere le cause della tragica morte di Piermario Morosini. L'autopsia del medico legale e della tossicologa è stata lunga e complessa, oltre sei ore di lavoro, ma non ha chiarito i motivi del decesso.

Bisognerà attendere ancora per conoscere le cause della tragica morte di Piermario Morosini. L'autopsia del medico legale Cristian D'Ovidio e della tossicologa Simona Martello è stata lunga e complessa, oltre sei ore di lavoro, che però non ha chiarito i motivi del decesso.

«Posso soltanto dire che non sono state rilevate situazioni macroscopiche evidenti di morte - ha affermato D'Ovidio - che ci permettano di determinare le cause della morte del ragazzo, per cui sono indispensabili ulteriori approfondimenti di vario tipo, microscopici e di laboratorio».

Le parole del medico legale escludono a quanto pare che possa essersi trattato di un'aneurisma cerebrale, ma non scartano l'ipotesi dell'infarto. Resta l'alone di incertezza, così i medici sembrano orientati a concentrare la loro attenzione su possibili difetti cardiaci, alterazioni dell'organo o patologie genetiche che riguardano la conduzione elettrica del cuore. Ricordiamo che il padre di Piermario era morto per una malattia cardiaca.

La fidanzata di Morosini, Anna Vavassori, pallavolista, sguardo spaesato ed espressione segnata dal dolore, ha appreso l'esito dell'esame in compagnia di amici e parenti. Martedì mattina il carro funebre si dirigerà da Pescara verso Livorno dove farà un paio di giri di campo allo stadio «Picchi» per consentire anche ai tifosi amaranto l'ultimo saluto allo sfortunato centrocampista.

In serata l'arrivo a Bergamo, nella Cappella della Natività della chiesa di Monterosso, dove mercoledì mattina sarà allestita la camera ardente e giovedì alle 11 si terrà la cerimonia funebre (all'interno della chiesa non saranno ammesse telecamere).

Permane tuttavia questa situazione di incertezza sulle cause della morte, che ha aperto ulteriori interrogativi, sia riguardo all'inchiesta interna del Comune di Pescara relativa alla presenza dell'auto della Polizia municipale all'interno dello stadio Adriatico-Cornacchia, che sul fascicolo contro ignoti aperto dalla Procura della Repubblica di Pescara.

Dalla relazione illustrata in conferenza stampa dal sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia, è emersa «una totale ammissione di responsabilità» da parte dell'agente di polizia municipale che ha commesso il grave atto di negligenza. Il sindaco, tuttavia, ha invitato tutti a non associare tale azione, definita esecrabile, con la tragedia accaduta di lì a pochi minuti.

E ha dichiarato che l'inchiesta del Comune terminerà il 7 maggio, giorno in cui la Commissione preposta dovrà indicare i provvedimenti adottati nei confronti del vigile urbano. Però a questo punto, dopo l'esito incerto dell'autopsia, questa azione potrebbe essere rinviata.

Lo stesso discorso per il fascicolo aperto dalla Procura. Il procuratore aggiunto Cristina Todeschini ha precisato, infine, che per ora nel procedimento entrano soltanto i familiari, mentre restano fuori le società sportive del Livorno e dell'Udinese. Tempi lunghi, dunque, per chiarire dinamiche ed eventuali responsabilità.

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