Il ricordo di Favini: sono scioccato
La vita l'aveva già provato troppo

«Pensavo che la vita l'avesse già provato fin troppo e invece è arrivata anche quest'ultima tragedia»: Mino Favini, responsabile del settore giovanile dell'Atalanta, ricorda così Piermario Morosini, il giocatore del Livorno morto nel pomeriggio per un attacco cardiaco a Pescara.

Negli anni trascorsi all'Atalanta, Morosini è stato colpito da un'incredibile serie di lutti familiari: «Mario è stato sfortunatissimo - continua Favini - aveva perso la mamma che era un bambino e poi il papà, poi il fratello e gli era rimasta la sorella. Nonostante questo teneva sul volto velatamente triste una dolcezza incredibile e aveva una disponibilità totale nei confronti dei compagni».

Per questo Favini ha «un ricordo dolcissimo» di Morosini e la sua scomparsa «è una cosa che mi lascia esterrefatto». «L'ho conosciuto quando aveva 12-13 anni - continua - ha giocato in tutte le nostre squadre giovanili e di tutte è stato capitano, fino alla Primavera. Poi è stato acquistato dall'Udinese che prese in blocco quattro ragazzi nostri».

«Non c'è mai stato nessunissimo problema in tutti i controlli medici a cui è sempre stato sottoposto. Abbiamo l'obbligo - conclude Favini - di compiere controlli e verifiche annuali e lui non aveva mai avuto nessun problema».

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