Inchiesta calcioscommesse a Bari
Adesso spunta un altro mister X

C'è un nuovo indagato, pare un avvocato leccese, nell'inchiesta sul calcioscommesse. È colui che, insieme a Carlo Quarta, consegnò materialmente ad Masiello e a Carella l'acconto di 50 mila euro dei complessivi 230 mila accordati per truccare il derby Bari-Lecce.

C'è un nuovo indagato, pare un avvocato leccese, nell'inchiesta sul calcioscommesse. È colui che, insieme a Carlo Quarta, nell'hotel Tiziano di Lecce, consegnò materialmente ad Andrea Masiello e a Gianni Carella l'acconto di 50 mila euro dei complessivi 230 mila accordati per truccare il derby Bari-Lecce.

La partita, vinta dai salentini per 2-0, è del 15 maggio 2011 e consentì ai giallorossi di guadagnare al San Nicola, contro un Bari ormai retrocesso, la permanenza in A. L'incontro nell'albergo salentino avvenne invece tre mesi più tardi, il 22 agosto 2011.

E non fu l'unico perchè, successivamente, i quattro si sarebbero rincontrati, sempre a Lecce, per l'ulteriore consegna di danaro, non meno di 180 mila euro. All'identificazione dell'amico di «Mister X» ha contribuito l'ex difensore del Bari Masiello, ora all'Atalanta, nel suo interrogatorio-confessione che gli ha permesso (il 5 aprile) di tornare a casa ai «domiciliari», a Bergamo, dopo quattro giorni di carcere trascorsi con l'accusa di aver costituito, assieme a Carella e all'amico Fabio Giacobbe, un'associazione per delinquere finalizzata a truccare almeno quattro partite del Bari.

Carella e Giacobbe, invece, nonostante le ammissioni fatte, non sarebbero riusciti ad identificare il «quarto uomo». Carella avrebbe detto di non ricordare affatto il suo volto: «l'ho visto solo per pochi secondi», ha fatto mettere a verbale al pm specificando anche: «Si è presentato come un avvocato ma secondo me non era neppure un legale»; Giacobbe invece non era presente all'incontro nell'albergo alle porte di Lecce.

Le dichiarazioni dei Masiello's boys sono state ritenute genuine dal giudice che il 7 aprile ha concesso ad entrambi gli arresti domiciliari. Nel suo interrogatorio Masiello avrebbe inoltre aggiunto molti particolari sull'incontro con Quarta e il secondo «Mister X». Avrebbe detto che tutti e quattro si incontrarono «vicino alla hall del Tiziano, appena si entra, subito a destra, vicino a una stanza», ha puntualizzato.

Fu lì che «questo qua vicino alla società», cioè al Lecce calcio, consegnò all'ex difensore i 50 mila euro, dicendogli che era l'acconto dei 300 mila promessi prima del derby, poi divenuti più o meno 230 mila euro. Masiello avrebbe tenuto per sé i 50 mila euro mentre la restante parte sarebbe stata divisa successivamente tra Carella e Giacobbe.

Le celle telefoniche incastrano i tre perché risulta che il tridente Masiello-Carella-Giacobbe il 22 agosto raggiunse Lecce e i tre rimasero nella capitale del Barocco dalle 16.30 alle 18 circa. Stesso discorso varrebbe anche per Quarta che però si difende e chiede di essere ascoltato dal pm Ciro Angelillis per chiarire ogni circostanza.

Respinge invece ogni insinuazione sul ruolo avuto dalla sua società il patron del Lecce, Giovanni Semeraro. Ma è sul Lecce calcio che gli ultimi accertamenti della procura barese starebbero puntando, senza trascurare il ruolo avuto nelle presunte combine da alcuni ex calciatori biancorossi come l'indagato Alessandro Parisi, interrogato oggi per tre ore e mezzo dai carabinieri.

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