Sport
Sabato 07 Aprile 2012
AlbinoLeffe, discesa senza fine
La retrocessione è virtuale
Ascoli e lacrime, la storia affonda in tackle. Dopo aver «rubato» trequarti di serie A bluceleste nella primavera del 2008, l'Ascoli mette il sigillo sulla retrocessione virtuale dell'AlbinoLeffe, capace d'infilare la sesta sconfitta consecutiva.
ASCOLI-ALBINOLEFFE 0-1
RETE: 25' st Gerardi.
ASCOLI (3-5-2): Guarna; Andelkovic, Faisca, Ciofani; Scalise (36' st Giovannini), Di Donato, Pederzoli (9' st Sbaffo), Parfait, Tomi; Falconieri (19' st Soncin), Gerardi. In panchina: Maurantonio, Pasqualini, Ilari, Romeo. All. Silva.
ALBINOLEFFE (4-4-2): Offredi; Daffara, D'Aiello, Lebran, Cristiano (10' st Regonesi); Pacilli (34' st Taugourdeau), Laner, Hetemaj, Foglio; Cisse, Torri (22' st Belotti). In panchina: Tomasig, Piccinni, Corradi, Germinale. All. Salvioni.
Arbitro: Baratta di Salerno (Bagnoli, Pegorin; Calvarese).
Note: espulso Cisse al 53' st. Spettatori 2815 (abbonati 1139) per un incasso di 28.734,42 euro (quota partita 11.004,92 euro). Ammoniti Pacilli, Lebran, Di Donato. Angoli 5-3 per l'Ascoli. Recupero 1'+8'.
Ascoli e lacrime, la storia affonda in tackle. Dopo aver «rubato» trequarti di serie A bluceleste nella primavera del 2008, l'Ascoli mette il sigillo sulla retrocessione virtuale dell'AlbinoLeffe, capace d'infilare la sesta sconfitta consecutiva, l'ottava in dieci partite con Salvioni, sprofondare solitario all'ultimo posto, staccato anche dalla Nocerina, a -7 dai playout, a -9 dalla salvezza diretta.
Ciao speranza, il lungo addio è cominciato e non serve invocare l'aritmetica di fronte al vuoto spinto dell'ultima mezz'ora, sotto 1-0 e in grado di produrre un solo vero tiro in porta al 50', con volo di Guarna sul destro di Taugourdeau.
Paradossalmente, i blucelesti affogano nella serata in cui riescono a limitare i danni, molto per demeriti della scalcagnata manovra ascolana, un po' per quel pizzico di buonsenso che preso a dosi da mammuth due mesi fa avrebbe forse potuto salvare la baracca.
Ma tant'è. Basta una capocciata marchigiana, una sola, per mandare a nanna le illusioni e ora resta da capire soltanto come si trascineranno all'epilogo i resti della favola che fu.
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