Sport
Sabato 14 Gennaio 2012
Calcio combine, nuovo capitolo
Indagato Masiello con altri 37
C'è il difensore dell'Atalanta Andrea Masiello tra i nuovi indagati dalla procura di Cremona nell'inchiesta sul calcioscommesse. Masiello è stato chiamato in causa da Gervasoni per la combine Palermo-Bari 2-1 (8 maggio 2011).
C'è anche il difensore dell'Atalanta Andrea Masiello tra i nuovi indagati dalla procura di Cremona nel secondo filone dell'inchiesta sul calcioscommesse. Masiello è stato chiamato in causa da Carlo Gervasoni per la combine (non riuscita) Palermo-Bari 2-1 dell'8 maggio 2011, che il difensore, allora in maglia biancorossa, avrebbe organizzato insieme ai suoi compagni di squadra Bentivoglio, Padelli, Parisi e Rossi.
Nulla a che fare, quindi, con l'Atalanta, ma guai per il Bari se le parole di Gervasoni dovessero trovare conferme. Sono 52 i giocatori (e un dirigente) citati da Gervasoni durante le sei ore di interrogatorio con il pm il 27 dicembre scorso, coinvolti a vario titolo nelle combine di 18 partite, tre di serie A: tra questi Doni, Benfenati, Gegic, Paoloni, Bressan, Zamperini e Carobbio e altri che sono stati iscritti in questi giorni nel registro degli indagati.
I nuovi nomi sarebbero 38, ma in procura le bocche sono cucite. Tra i giocatori citati da Gervasoni, che a vario titolo hanno ruotato intorno a Bergamo, ci sono Matteo Gritti (bergamasco), Ruopolo e Conteh (tutti ex Atalanta e AlbinoLeffe), Narciso, Cellini, Caremi, Serafini, Coser, Passoni (ex AlbinoLeffe), Michele Cossato, Fissore, Ventola (ex Atalanta). E poi Pellissier ed Eriberto (Chievo), Magalini (allora diesse del Mantova), Mauri (Lazio), giocatori ed ex giocatori di Monza, Lecce, Ancona, Piacenza, Novara, Padova, Livorno, Reggiana, Genoa e Mantova.
Mentre l'inchiesta procede a ritmo serrato arrivano le smentite e le prese di distanza dei calciatori chiamati in causa in quest'ultima tornata di interrogatori: il portiere del Piacenza Mario Cassano, citato da Doni, smentisce ogni coinvolgimento nella combine Atalanta-Piacenza. Attraverso il suo avvocato, Francesco Maresca, il giocatore fa sapere di non aver «mai conosciuto né frequentato Doni né tantomeno preso accordi in campo con lo stesso per l'esecuzione del rigore nella partita Atalanta-Piacenza del 19 marzo 2011.
Nego qualsiasi coinvolgimento nei fatti oggetto di indagine da parte della procura di Cremona, prendendo le distanze dagli indagati che ripetutamente rendono dichiarazioni circa la mia persona». Intanto l'avvocato di Doni ha presentato istanza di revoca degli arresti domiciliari che l'ex capitano sta scontando nella sua villa di Torre Boldone. Il pm Roberto di Martino ha dato parere favorevole, si attende ora la decisione del gip Guido Salvini.
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