Sport
Sabato 07 Gennaio 2012
Milan, Lazio e Juve per l'Atalanta
Colantuono: vanno bene 3 punti
Riprende il campionato di serie A e riprende anche la corsa dell'Atalanta. Ci sono ancora tre giornate prima della fine del girone d'andata: Milan, Lazio e Juventus le rivali dei nerazzurri e mister Colantuono firmerebbe per conquistare tre punti.
Riprende il campionato di serie A e riprende anche la corsa dell'Atalanta. Ci sono ancora tre giornate prima della fine del girone d'andata: Milan, Lazio e Juventus le rivali dei nerazzurri e mister Colantuono firmerebbe per conquistare tre punti.
Mister, pronto a ricominciare?
«Noi qui siamo nati pronti. È una necessità, una condizione della vita».
Certo, noi provinciali che stiamo per ricevere il grande Milan.
«I temi sono sempre gli stessi: noi dobbiamo fare tutto al meglio e sperare che loro sbaglino qualcosa. La differenza di valori è innegabile».
Dopo i pareggi con Udinese, Inter e Napoli, quando noi piccoli batteremo una grande?
«Beh, proprio piccoli non direi, dato che senza la penalizzazione saremmo quinti, da Europa League, come l'Inter. Ma è vero che un colpo di prestigio in casa ci manca, diciamo un colpo da provinciale...»
E lei dove spera di essere, la sera del 21 gennaio, dopo la Juventus? «Premettiamo che adesso ci attendono una Lazio sorprendente e, in casa, senza dubbio le due squadre più forti del campionato. Ma le affronteremo senza paura, non ho dubbi».
Mister... i punti...
«Firmo subito per farne tre. Non m'importa se con tre pareggi o vincendone una...».
...il vantaggio sulla terzultima?
«Appunto. La cosa che più mi interessa è il vantaggio sulla retrocessione. Questi otto punti...»
Come sta il gruppo, dopo l'arresto di Doni e le sue confessioni?
«Guardi per noi sul piano calcistico non è cambiato niente. Adesso come prima dovremo giocare partita dopo partita per fare più punti possibile, senza fare calcoli. E abbiamo il vantaggio di aver già capito che se lavoriamo così, funziona. Lo faremo fino a maggio».
Leggi l'intervista esclusiva di Pietro Serina su L'Eco di sabato 7 gennaio
© RIPRODUZIONE RISERVATA