Sport
Venerdì 23 Dicembre 2011
«La cricca dei corrotti
è nata nell'AlbinoLeffe»
Sarebbe nato tutto nell'AlbinoLeffe, con una cricca di giocatori che combinavano le partite: al centro sempre lui, Gervasoni, e poi Conteh, Carobbio, Acerbis, Joelson. I primi tre hanno giocato insieme nella squadra seriana nelle stagioni 2007-2008 e 2008-2009, Joelson dal 2004 al 2007 e Acerbis dal 1999 al dicembre 2007, con una pausa dal 2005 al 2006 al Livorno.
Sarebbe nato tutto nell'AlbinoLeffe, con una cricca di giocatori che combinavano le partite: al centro sempre lui, Gervasoni, e poi Conteh, Carobbio, Acerbis, Joelson. I primi tre hanno giocato insieme nella squadra seriana nelle stagioni 2007-2008 e 2008-2009, Joelson dal 2004 al 2007 e Acerbis dal 1999 al dicembre 2007, con una pausa dal 2005 al 2006 al Livorno.
Epicentro l'AlbinoLeffe - Tutto, dunque, sarebbe partito dall'AlbinoLeffe, e i giocatori avrebbero continuato a taroccare gli incontri nelle varie squadre in cui poi sono andati a giocare. A spiegare il meccanismo è stato lo stesso Gervasoni, interrogato ieri davanti al gip di Cremona Guido Salvini, presenti il pm Roberto di Martino e il capo della squadra Mobile Sergio Lo Presti. L'ex calciatore è apparso tranquillo e ha raccontato più di quello che già c'era nell'ordinanza: almeno sei partite nuove, quattro squadre coinvolte (AlbinoLeffe, Mantova, Piacenza e Cremonese) e 20-25 giocatori di serie B che insieme a lui organizzavano le combine. Questi nomi, dopo le opportune verifiche, potrebbero allungare la già corposa lista degli indagati in questa inchiesta sul calcioscommesse. Nomi che, peraltro, ricorrono negli interrogatori di altri arrestati, come Santoni e Carobbio.
Tantissime partite - Le partite che Gervasoni ha elencato come combinate sono numerose, soprattutto di serie B e Lega Pro, ma anche di Coppa Italia. Incontri spesso di scarso interesse a livello sportivo ma in grado di movimentare un forte giro di scommesse grazie al numero di gol precedentemente concordato tra i calciatori. L'inchiesta, comunque, si sta allargando in modo sempre più ampio alla serie A. Gervasoni, ieri, ha raccontato che la cricca di corrotti riusciva a vendere le partite anche a una cordata diversa rispetto a quella oggetto dell'inchiesta cremonese: giocavano su più fronti e guadagnavano da più parti. Non è un caso se il gip scrive nell'ordinanza che va verificato se il capo della rete di scommettitori di Singapore, Eng See Tan, detto Dan, come raccontato da un indagato, abbia assunto «il controllo finanziario, seppure in modo occulto, dell'intera società calcistica AlbinoLeffe».
Atalanta-Piacenza e Doni - Gervasoni, difeso dagli avvocati Guido Alleva e Filippo Andreussi, ha confermato la combine su Atalanta-Piacenza e il coinvolgimento di Santoni e degli zingari, con cui ha ammesso di avere contatti ma ha negato di far parte dell'organizzazione. Ha anche confermato l'incontro ad Ascoli con Micolucci e due zingari (Almir Gegic e Hristyian Ilievski) per la combine di Novara-Ascoli del 2 aprile, e il sistema di corruzione dei giocatori che avveniva con la visita degli zingari nell'albergo della squadra ospite il giorno prima della partita: zingari che avevano con sè fasci di contanti da sventolare sotto il naso dei calciatori per convincerli ad accettare.
Per quanto riguarda Doni, si è limitato a rispondere «non so cos'abbia fatto». Alla fine dell'interrogatorio, durato due ore e mezza, l'avvocato Alleva ha spiegato che il suo assistito «ha risposto alle domande. È sereno come può essere sereno un ragazzo che finisce in carcere per la prima volta nella sua vita. Chiaro che sia sotto choc». In mattinata nello studio dei difensori era arrivata una telefonata con esplicite minacce di morte rivolte ad Andreussi, colpevole, secondo l'anonimo telefonista, di assistere il calciatore responsabile delle sconfitte del Mantova. Sulla vicenda è stata presentata immediata denuncia ai carabinieri.
Sartor non parla - Non ha invece parlato con i magistrati Luigi Sartor, ex giocatore, tra le altre, di Ternana e Roma. Il suo avvocato, Antonino Tuccari, ha spiegato che la scelta di non rispondere si deve al fatto che il gip ha disposto il divieto di colloquio con il difensore prima dell'interrogatorio, e ha annunciato il ricorso al tribunale del riesame di Brescia. Sartor sarà sentito il 29 dicembre dal pm, che comincerà gli interrogatori il 27 con Gervasoni e il 28 con Santoni.
Katiuscia Manenti
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