Tanti ex giocatori per Magistrelli
Presenti Percassi e Randazzo

Il ricordo più toccante dopo la morte di Luciano Magistrelli è stato dei tifosi atalantini che, mercoledì sera, hanno mostrato lo striscione «Adesso alzaci la Coppa da lassù. Ciao Luciano». Presenti ai funerali anche il presidente Percassi e Randazzo, ex presidente.

Il ricordo più toccante dopo la morte, lunedì sera per un infarto, di Luciano Magistrelli è stato dei tifosi atalantini che, mercoledì sera, hanno mostrato lo striscione «Adesso alzaci la Coppa da lassù. Ciao Luciano» ricordando il trionfo in Coppa Italia del 1963.

Giovedì mattina 22 dicembre, nella chiesetta del cimitero di Bergamo, si sono svolti i funerali dell'ex giocatore dell'Atalanta (sei stagioni consecutive in serie A negli anni Sessanta) e dell'ex allenatore della Virescit che trascinò quasi in serie B negli anni Ottanta. Moltissima la gente che ha voluto regalare l'ultimo abbraccio a «Magìa».

Hanno partecipato il presidente atalantino, Antonio Percassi, l'ex presidente atalantino Giacomo Randazzo, una rappresentanza della società con il direttore generale Roberto Spagnolo e del settore giovanile con uno stendardo nerazurro, ex giocatori di quell'Atalanta anni Sessanta, come Pizzaballa, Domenghini, Favini e Cometti, moltissimi ex giocatori di quella magica Virescit come Bonacina, Simonini, Foscarini, Astolfi, Crotti, Benaglia e Roccatagliata e i due ex presidenti del club di Boccaleone, ovvero i fratelli Domenico e Sandro Ghisleni. C'erano pure Oscar Magoni, Lele Messina, Carlo Valenti e Gianfranco Baraldi, così come tanti esponenti del calcio provinciale.

«Magìa», se n'è andato in silenzio lunedì sera dopo una giornata in cui il pallone era finito, un'altra volta, dietro le sbarre. E forse non è proprio un caso che lui, «un esteta del calcio, del bel gioco», col suo cuore non abbia retto. A questo calcio non riusciva più ad appassionarsi e non andava più allo stadio, perché non si divertiva più, come invece aveva saputo entusiasmare lui, col calcio-champagne della sua Virescit.

Padre Marco Bergamelli, che ha ricordato il grande amore per l'Atalanta e la Virescit di Magistrelli e ha espresso la sua vicinanza alla sorella Imelda e ai nipoti, ha accennato proprio alla storiaccia del calcioscommesse per evidenziarne l'assurdità in un mondo peraltro governato dalla frenesia. Un mondo che sicuramente non apparteneva a Magistrelli.

Claudio Galimberti, noto tifoso atalantino, ha appoggiato sulla bara una sciarpa nerazzurra quando il feretro è uscito dalla chiesa.

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