Scommesse, il pm di Cremona:
«Atalanta, i fatti sono più chiari»

Si apre un secondo filone nell'inchiesta sul calcioscommesse condotta dalla procura di Cremona. Ci sarebbero altri 25 indagati. Né confermato, né smentito coinvolgimento dell'AlbinoLeffe. «Più chiaro il quadro sulle partite dell'Atalanta», dice il pm.

Si apre un secondo filone nell'inchiesta sul calcioscommesse condotta dalla procura di Cremona. Ci sarebbero altri 25 indagati accusati di associazione a delinquere finalizzata all'illecito sportivo, la maggior parte scommettitori. Gli altri (si parla di sei) sono calciatori di serie B e Lega Pro, ma sui nomi c'è il più stretto riserbo.

Sul fronte Atalanta l'unico indagato resta il capitano Cristiano Doni, che non è ancora stato interrogato dal procuratore capo Roberto Di Martino. Mentre sul fronte sportivo si attende per metà gennaio la sentenza del Tnas, su quello giudiziario gli inquirenti procedono su più fronti e gli accertamenti richiedono tempi lunghi.

Ma gli elementi fin qui emersi, spiega il pm di Cremona, «ci hanno permesso di ottenere un quadro più chiaro sulle partite che vedono coinvolta l'Atalanta. Alcune delle ipotesi già emerse sulle combine stanno trovando conferme».

Ricordiamo che le partite sotto accusa sono Atalanta-Piacenza del 19 marzo, Ascoli-Atalanta del 12 marzo e Padova-Atalanta del 26 marzo. Dal 1° giugno, quando è scoppiata la bufera del calcioscommesse, gli investigatori hanno passato al setaccio telefoni, computer, tabulati, conti correnti: e i primi frutti sarebbero arrivati: «Gli elementi che inizialmente ci avevano portano a ritenere che alcune partite giocate dall'Atalanta fossero state combinate, ora ci risultano ancora più chiari» continua il procuratore Di Martino.

Un ulteriore «chiarimento» potrebbe arrivare il 24 novembre, quando alle 9,30 a Roma è fissato l'accertamento tecnico irripetibile sull'iPhone di Nicola Santoni, il preparatore dei portieri del Ravenna ex amico di Cristiano Doni, anche lui indagato. In particolare, potrebbero essere ricostruite le conversazioni via Skype di Santoni. Sono ancora in corso, infine, le rogatorie internazionali chieste dal pm, a cui se ne aggiungeranno altre: «Ma non penso che arriveranno prima della fine dell'anno» conclude il pm.

Sui nomi dei nuovi indagati di serie B e Lega Pro il riserbo è massimo. Il coinvolgimento dell'AlbinoLeffe non viene confermato né smentito: «Sull'AlbinoLeffe non posso parlare» è l'unica dichiarazione del procuratore capo.

Secondo fonti investigative tra qualche settimana ci saranno sviluppi clamorosi. D'altra parte lo stesso Di Martino, chiusa la prima fase delle indagini, aveva annunciato «nuovi indagati e nuovi arresti» per l'autunno. In questo secondo filone sono maggiormente coinvolti gli scommettitori, personaggi che, per usare le parole di un inquirente, cercavano di insinuarsi nel processo di «addomesticamento» delle partite.

Il procuratore Di Martino, durante il proseguimento dell'inchiesta, ha quindi definito meglio i contorni e le dinamiche delle 18 partite che erano finite nel mirino degli inquirenti perché interessate da flussi anomali di scommesse, tra cui le tre dell'Atalanta.

Ricordiamo che a livello di giustizia sportiva Padova-Atalanta ha portato a quattro deferiti (Erodiani, Buffone, Sommese e Tuccella) ma le società e i giocatori non sono risultati coinvolti. La commissione Disciplinare, però, ha scritto che «emerge che il risultato della gara era stato probabilmente concordato tra le due società» ma «la procura federale non è stata in grado di acquisire ulteriori elementi validi di prova».

Le prove potrebbero arrivare più avanti o essere già nelle mani degli investigatori di Cremona, che a metà giugno hanno ottenuto i rinforzi della polizia postale, dello Sco (Servizio centrale operativo) e della squadra Mobile di Brescia, affiancati alla Mobile di Cremona.

Katiuscia Manenti

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