Consigli elogia mister Colantuono:
«Cruciale per la partenza sprint»

Complice la «pausa» nazionale, in casa Atalanta è tempo di bilanci. Con Consigli, estremo difensore, è stata fatta un'analisi sul primo mese di campionato. Con un elogio verso il mister: «È stato importantissimo per questo inizio».

Complice la pausa per le Nazionali, in casa Atalanta è tempo di bilanci. Con Andrea Consigli, estremo difensore nerazzurro, è stata fatta un'analisi sul primo mese di campionato. Il giovane portiere non ha nascosto che, dopo il precampionato, l'umore a Zingonia non fosse dei migliori. «Partivamo da una situazione difficile e dopo il precampionato c'era un po' di sconforto – ha affermato -. Oltre ai punti, fondamentali, si è visto un buon gioco, con un'Atalanta che ha giocato a viso aperto con tutti. C'è da essere felici, perché si è visto che i punti sono venuti grazie alle prestazioni. Questo deve essere uno stimolo a continuare su questa strada. L'approccio, la mentalità giusta e le prestazioni sono stati elementi decisivi per questa partenza sprint. Possiamo e dobbiamo ancora crescere, perché di punti dobbiamo farne ancora tanti».

Cosa è cambiato dunque nel giro di poche settimane? Il campo ha dato le sue risposte e i meriti, oltre che degli interpreti, vanno dati anche al regista, l'allenatore Stefano Colantuono. «Il mister è stato importante perché ci conosce dal punto di vista umano e sa quali tasti toccare per far sì che noi possiamo dare di più. La situazione ha responsabilizzato tutti, anche i nuovi che non hanno vissuto il finale della scorsa stagione. Mai come quest'anno dobbiamo guardare in casa nostra per fare qualcosa d'importante. Siamo in lotta con tante altre squadre: dobbiamo mantenere le nostre caratteristiche e non sentirci più forti degli altri. Milan e Inter sono lì con noi, ma c'è ancora un abisso: non c'è nessuno d'imbattibile, ma loro hanno pagato gli infortuni. Sarebbe stato un vantaggio affrontarle in questa parte di campionato».

Dopo la sosta l'Atalanta ospiterà l'Udinese, capolista di questa prima parte di campionato: un modello quello friulano, che potrebbe diventare un riferimento per la società di Percassi. «Ho fiducia in questa società. Ci sono persone competenti. Siamo cresciuti in tanti qua ed è nel dna di dell'Atalanta puntare sul settore giovanile. Negli ultimi anni, per tanti motivi, non è stato così come negli anni d'oro: il presidente ha tanta voglia di fare ritornare quell'Atalanta. Non manca niente per emulare l'Udinese. Cigarini merita la Nazionale. Lo conosco fin da quando eravamo bambini, le qualità si vedono e di giocatori così ce ne sono pochi. Voleva tornare a tutti i costi e ci chiamava sempre: siamo stati tutti felici del suo ritorno». Dura la vita del portiere. Oltre a non subire gol l'estremo difensore deve anche stare attento a salvare la propria pelle, rischiando contrasti al di fuori della norma.
«Sono stato sfortunato sul secondo gol, ma negli altri potevo fare meglio. Sul terzo gol ho sbagliato la scelta: speravo che la palla fosse più lunga per poterla attaccare e chiudere. Da portiere, guardando quello che è successo a Stekelenburg (botta in testa in uscita, da parte dell'interista Lucio alla prima di campionato, ndr), mi è dispiaciuto: noi ci mettiamo la faccia e i giocatori a volte dovrebbero stare attenti quando sono in ritardo. È stato un episodio sfortunato perché Lucio non lo ha fatto volontariamente. Il caschetto aiuterebbe ed eviterebbe danni grossi. Se lo imponessero lo userei senza problemi. Contro l'Udinese mi ritroverò davanti Handanovic, un grande portiere, è uno dei migliori, ma non dimentichiamoci di Buffon».

Simone Masper

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