Formigoni: Gimondi, il mio mito
«Il Tour a Bergamo? Speriamo»

«Voglio portare il Tour a Bergamo. Il sogno non è ancora svanito. Ho subito dato il mio sostegno a Felice Gimondi e ad un gruppo di industriali bergamaschi che hanno in serbo questo desiderio. Lo ha detto il presidente della Regione, Roberto Formigoni.

«Voglio portare il Tour a Bergamo. Il sogno non è ancora svanito. Ho subito dato il mio sostegno a Felice Gimondi e ad un gruppo di industriali bergamaschi che hanno in serbo questo desiderio. Come Regione siamo al loro fianco». Lo ha detto il presidente della Regione, Roberto Formigoni, grande appassionato di bici, in una intervista nel prossimo numero della rivista TuttoBici, in edicola giovedì.

Il Governatore sollecitato anche sul Giro della Padania, ha risposto «Io vorrei più Italia», schierandosi così con il ciclismo tricolore, ma sottolineando che lo sport deve rimanere fuori dalla politica.

Sul Giro della Padania e delle polemiche che ha suscitato, ha osservato: «Purtroppo per la corsa c'è stata una brutta speculazione politica. Il Giro era semplicemente una gara di ciclismo, il nome Padania non aveva nessuna valenza secessionista, quindi quelli che si sono messi a contestare, addirittura con atti di violenza, hanno sbagliato indirizzo. Con questo dico a tutti, amici e competitori politici, che il ciclismo e lo sport è bene che restino fuori dalla politica. Dico anche che mi piacerebbe vedere più Italia. Ho apprezzato molto l'idea di Paolo Bettini, che poi non ha fatto altro che fare suo un pensiero di Ballerini, di varare dei miniraduni azzurri atti a cementare lo spirito di squadra, di appartenenza e di maglia. Ecco, in questa logica mi piacerebbe vedere la nazionale italiana più impegnata. In questo Paese che fa largo alla Padania, vorrei anche più Italia».

Raccontando il suo amore per la bici ha aggiunto: «Ho iniziato a pedalare a quattro anni e da ragazzo mi sono formato scalando le innumerevoli salite nei dintorni di Lecco. Da ragazzo ero un grande tifoso di Fausto Coppi, ma da grande di Gimondi. Per Felice ho un debole, come ce l'ho per Fiorenzo Magni e come lo avevo per Antonio Maspes e le sue fantastiche esibizioni al Vigorelli».

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