Tiri liberi sul basket bergamasco
Comark, linea societaria condivisbile

Diciamo il perché la Comark edizione 2011-2012 sarebbe meritevole di incondizionato appoggio pur non etichettandola completa e competitiva. Ad aprirci gli occhi un dirigente doc, Euclide Insogna, e Adriano Vertemati, tecnico dalla carta d'identità invidiabile per l'età ma già in grado di giocarsela alla pari con i colleghi più esperti.

Roster, quello uscito dal recente mercato, non affidabile in quanto composto addirittura da 8 under e dalla sola copia trentenne Vitale e Zanella? Insogna, a qualche critica piovuta da più parti, contrappone un paio di considerazioni così riassumibili.

Premessa è che anche il movimento baskettaro risente enormemente della crisi economica che non esclude affatto l' Italia. In un ambito del genere emerge la rigorosa necessità per chiunque di non sforare le voci di bilancio. Qui la Comark, detta legge visto che rispetto al team dello scorso anno l' attuale costa sicuramente meno.

Sul discorso finanziario ancora Insogna si atteggia, costruttivamente, alla Cassandra di turno ipotizzando che ne vedremo delle belle nel corso della prossima stagione sportiva protagoniste, loro malgrado, non poche società di qualsivoglia categoria. Concludendo: a salvaguardia di una oculata gestione non è criticabile la politica dei trevigliesi portata avanti in estate a mò del ricorrente motto “non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca”.

Dall' aspetto societario a quello essenzialmente tecnico. In tal caso tiriamo in ballo Vertemati che se ha accettato la linea dirigenziale è perché l' ha condivisa in toto nell' istante della firma del contratto. Attenzione, non è però che il neo allenatore della Comark debba essere scambiato per l' aziendalista a ogni effetto. Sappiamo, infatti, che a Vertemati non mancavano altre proposte vantaggiose.

In questa breve permanenza nella Bassa ci siamo, puntualmente, imbattuti in un coach convinto sino al midollo sull' efficienza dell' organico a patto che non si trascurino aspetti dei più realistici. Ecco il motivo per cui siamo disposti ad allinearci alla situazione del momento consapevoli di non poter pretendere la luna. A meno che il parquet ci riservi, poi, auspicabili sorprese…

Arturo Zambaldo

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