Sport
Giovedì 15 Settembre 2011
Esposito, ultima freccia
con destinazione Londra
Ha preso il sogno per la coda: la freccia giusta era l'ultima. «Mi sono detto: ora o mai più, forse saranno i miei ultimi Giochi, non potevo perderli». Mario Esposito, monumento dell'arco azzurro e della Phb, disputerà a Londra 2012 la sua quinta Paralimpiade.
Ha preso il sogno per la coda e ora gli viene da ridere ad ammettere che la freccia giusta era davvero l'ultima. «Mi sono detto: ora o mai più, forse saranno i miei ultimi Giochi, non potevo perderli». Mario Esposito, 50 anni ad ottobre, monumento dell'arco azzurro e della Phb, dice di non volersi ritrovare mai più a dover guardare in fondo alla faretra vent'anni di carriera per cercare la freccia giusta, quella che vale Londra 2012.
Ma ora che i dubbi se li è portati via l'ultima freccia, il brivido è il sorriso di un'impresa: Esposito volerà alle Paralimpiadi di Londra 2012, dopo Barcellona '92, Atlanta '96, Sydney 2000, Pechino 2008. Cinque volte a cinque cerchi, vent'anni dopo la prima e sembra un segno del destino che sia il terzo posto nella gara di qualificazione olimpica a Stokemandeville, la culla dello sport paralimpico, ad aver regalato a Esposito l'ultima tacca sul cinturone.
Non sarà un cavaliere solitario. Con lui a Londra 2012 la Phb calerà gli assi Alberto Simonelli nel Compound, che il pass l'aveva già staccato ai Mondiali di Torino a luglio, e Lorenzo Schieda nell'arco olimpico, anche lui con Esposito salito in carrozza all'ultimo fischio. «Un bel tris, ne siamo orgogliosi, ora aspettiamo Greta Carrara nel nuoto», squillava felicità Clelia Rebussi, presidente della Phb che alle perle della sua collezione non ha ancora fatto l'abitudine.
A Londra Schieda sarà al debutto, Simonelli ed Esposito invece porteranno archi piene di gloria e medaglie cinesi, le frecce di Pechino 2008: l'argento di Simonelli nel Compound individuale, il bronzo a squadre di Esposito nell'arco olimpico.
Leggi di più su L'Eco di giovedì 15 settembre
© RIPRODUZIONE RISERVATA