Sport / Bergamo Città
Martedì 02 Agosto 2011
La campagna riveduta e corretta
un gesto di rispetto verso i tifosi
Campagna abbonamenti riveduta e corretta. La società si è riscattata dal mancato occhio di riguardo specie nei confronti delle famiglie, ragazzi naturalmente compresi.
Campagna abbonamenti riveduta e corretta. La società si è riscattata dal mancato occhio di riguardo specie nei confronti delle famiglie, ragazzi naturalmente compresi. Ad auspicarlo un'alta percentuale degli sportivi (la parte principalmente interessata) che sin dall'annuncio dei prezzi delle tessere aveva dato vita ad una sorta di plebiscito attraverso telefonate, lettere e messaggi (il nostro sito ha sancito l'inequivocabile 74% sull'evidente malcontento dei quasi 1.800 partecipanti).
Ma accantoniamo, a questo punto, l'inconveniente riconoscendo alla dirigenza nerazzurra la disponibilità di tener conto delle considerazioni della gente. Insomma una marcia indietro della società non comune a tutti. Adesso non resta che attendere l'attendibile risposta dei supporter a cominciare dai risultati di un nuovo sondaggio proposto ancora da L'Eco on line.
Vale la pena ricordare che sul prezioso apporto del pubblico amico, in particolare di quello sugli spalti “Azzurri d' Italia” il presidente Antonio Percassi e i suoi colleghi che l'hanno preceduto si sono dimostrati sempre attenti in maniera estremamente forte. La scorsa estate lo stesso Percassi con la vulcanica strategia (non verrà dimenticata in fretta) dei costi letteralmente tagliati ha portato allo stadio qualcosa come circa 20 mila spettatori a partita nonostante si fosse reduce dal deludente campionato-retrocessione. E, forse, quella felicissima diavoleria, peraltro per nulla preannunciata, aveva fatto sperare in un seguito o giu di lì agli sportivi a distanza di dodici mesi.
Ciò che è di recente accaduto è, allora, da archiviare subito al pari di un incidente di percorso comune, peraltro, a coloro che sono preposti a decisioni e scelte di vario genere. Alzi la mano chi non si trova d' accordo.
Arturo Zambaldo
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