L'Atalanta riparte dalla A
ma con tante incognite

Tre deferimenti e un campione. Nel giorno delle accuse di Palazzi – Doni e Manfredini saranno processati per illecito sportivo, la società per responsabilità oggettiva – l'Atalanta risponde con un acquisto da serie A: arriva Maxi Moralez.

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Tre deferimenti e un campione. Nel giorno delle accuse di Palazzi – Doni e Manfredini saranno processati per illecito sportivo, la società per responsabilità oggettiva – l'Atalanta risponde alla Procura della Figc con un acquisto da serie A: arriva a Bergamo Maxi Moralez, il Giovinco del Veléz Sarsfield campione d'Argentina.

Ma la gioia dal mercato è agrodolce: c'è il calcioscommesse. Dal 3 al 20 agosto la giustizia sportiva (due gradi di giudizio) ci dirà se giocheremo in A, se prenderemo una penalizzazione (8-10 punti), se resta l'ipotesi della B (all'apparenza improbabile). Sì, gli scenari restano tutti aperti tranne uno: niente serie C. Perché nei deferimenti di ieri all'Atalanta non è imputata la responsabilità diretta, ma solo le responsabilità oggettiva e presunta. Ora bisognerà aspettare la prima udienza del processo davanti alla Commissione Disciplinare della Figc (probabilmente mercoledì 3 agosto, lo sapremo con certezza solo oggi pomeriggio), quando Palazzi (cioè l'accusa) chiederà le pene per tutti gli imputati. In quella sede è praticamente scontato che il procuratore chiederà tre anni di squalifica per Cristiano Doni e Thomas Manfredini (sono entrambi accusati di illecito sportivo, tre anni è la pena minima prevista), ma nessuno può al momento prevedere che condanna chiederà per l'Atalanta.

Palazzi: società responsabile
L'accusa scritta nel deferimento reso noto ieri è di responsabilità oggettiva e presunta per Atalanta-Piacenza e di responsabilità oggettiva per Ascoli-Atalanta. Palazzi potrebbe chiedere da qualche punto di penalizzazione (quanti lo vedremo dopo) da scontare nel prossimo campionato di serie A alla retrocessione in serie B, possibile se chiederà una pena tale da retrocedere i nerazzurri al settimo posto dell'ultima B (quindi fuori dal playoff): 21 punti. Se ne chiedesse per esempio 10 da scontare nella stagione scorsa l'Atalanta finirebbe terza in classifica e si aprirebbe uno scenario mai verificatosi e neppure previsto dalle norme: dovrebbe giocare i playoff. Ma è pensabile di rigiocare i playoff di B? Ovviamente no, non si può fare. Quindi o l'Atalanta merita 21 punti di penalizzazione, o si resta in A e si sconta nel prossimo campionato. Dato che le partite incriminate nel deferimento sono due (Atalanta-Piacenza e Ascoli-Atalanta) arrivare a 21 punti è impossibile, quindi è plausibile che si resti in serie A. Resta da capire con quale penalizzazione. Per questo stasera saranno varati i calendari con tanto di spettacolo in diretta su Sky. La retrocessione in B sembra improbabile. Tra l'altro con il secondo grado di giudizio che - veloci che siano con i processi - non arriverà prima di Ferragosto (ne sapremo di più oggi, sulla base dei calendari delle udienze stilati dalla Commissione disciplinare).

Quanti punti in A: ipotesi 10
Ma quanti punti di penalizzazione sono prevedibili per l'Atalanta? Beh, cominciamo a dire che si sta parlando delle ipotesi peggiori, cioè di una sentenza di colpevolezza. Ovviamente all'estremo opposto c'è il proscioglimento, quindi l'assoluzione. Ma in questa sede proviamo a essere pessimisti, prevediamo il peggio. Sulla base dell'unico precedente simile giudicato con il nuovo codice di giustizia sportiva (Lumezzane-Ravenna 0-0, illecito provato, 7 punti di penalizzazione al Ravenna) si potrebbe ipotizzare, per Atalanta-Piacenza, se va malissimo (i contorni dell'illecito qui sono molto meno supportati da indizi gravi e coincidenti), la stessa richiesta: 7 punti. L'illecito di Ascoli-Atalanta invece non si è realizzato (lo dice lo dice lo stesso Palazzi) e il quadro è anomalo. C'è un'accusa unica a Manfredini (di voler pareggiare), mentre tutti gli altri coinvolti sono accusati di aver voluto perdere. Se ipotizziamo una via di mezzo rispetto alla prima gara siamo a 3 punti. Sette e tre fa dieci punti.

E se Palazzi ne chiedesse otto?
C'è poi un ragionamento che risolve anche il problema dell'afflittività rispetto alla serie B. Secondo alcuni «rumors» Palazzi potrebbe chiedere otto punti di penalizzazione. Non manderebbero l'Atalanta in B (ne aveva nove di vantaggio sul Novara, terzo nell'ultimo campionato) e al contempo sarebbero seriamente afflittivi per una squadra che in A ovviamente dovrà giocare per salvarsi. Ma queste sono tutte ipotesi, fino alle richieste di Palazzi non ne sapremo di più. Oggi conosceremo il calendario iniziale del processo e, soprattutto, conosceremo tutti gli atti probatori. Secondo gli esperti non ci saranno grosse sorprese perché altrimenti sarebbero già state inserite nel deferimento. Se Palazzi non l'ha fatto è perché non ha prove ulteriori ricevute da Cremona. Oggi in ogni caso i difensori potranno disporre di tutti gli atti sulla base dei quali si farà il processo.

Aspettando Cremona
Palazzi ha comunque espressamente scritto, nel deferimento di ieri, che si riserva la possibilità di fare ulteriori deferimenti se dall'inchiesta del tribunale ordinario di Cremona dovessero emergere ulteriori indicazioni di eventuali illeciti a carico di altri tesserati o riferiti ad altre partite. In pratica la Procura della Figc vuole evitare di chiudere definitivamente il processo e di non poter poi mandare a giudizio soggetti (squadre o tesserati) che poi potrebbero risultare coinvolti dalle risultanze delle indagini dell'inchiesta di Cremona. È già successo con l'Inter nel processo di Calciopoli, Palazzi vuole assolutamente evitare che il caso si ripeta.

Attenti a Padova-Atalanta
A riguardo è piuttosto esplicita la posizione della Procura riguardo a Padova-Atalanta 1-1. Dopo aver descritto molti riferimenti a quel pareggio contenuti nelle intercettazioni e nei verbali della giustizia ordinaria e della giustizia sportiva (compresi i riferimenti a Doni, che secondo chi parla avrebbe scommesso 10.000 euro sul pareggio), Palazzi scrive: «Non è stato possibile acquisire alcun ulteriore elemento idoneo a dimostrare in modo certo che effettivamente il risultato della gara venne concordato tra le società (o comunque alterato da terzi), che Doni effettivamente incaricò un intermediario per effettuare una scommessa, né è emerso chi avrebbe curato l'organizzazione dell'evento e con quali modalità». A seguire ci sono le incolpazioni (quindi i deferimenti) di Erodiani, Parlato, Buffone, Bellavista, Sommese e Tuccella, ma nessun riferimento a Doni o all'Atalanta. È come se Palazzi aspettasse notizie da Cremona, dagli «accertamenti» annunciati dal pm Di Martino che a fine settembre interrogherà Doni e Santoni. Quindi per adesso bisognerà stare con le antenne ben dritte: ci potrebbe essere una seconda puntata. Ma molto dipenderà dall'andamento della prima. Oggi ne sapremo di più: conosceremo tempi del processo di primo grado e tutti gli atti probatori.

Pietro Serina

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