Raduno: Bellini, Padoin e Peluso
«Siamo e ci sentiamo in serie A»

Si riparte. Con quella spada di Damocle che almeno per le prime settimane di allenamenti potrebbe pesare come un macigno sulla troupe nerazzurra. È toccato a Gianpaolo Bellini, leader insieme a Doni della squadra atalantina, inaugurare il nuovo anno parlando alla stampa.

Si riparte. Con quella spada di Damocle che almeno per le prime settimane di allenamenti potrebbe pesare come un macigno sulla troupe nerazzurra. È toccato a Gianpaolo Bellini, leader insieme a Doni della squadra atalantina, inaugurare il nuovo anno parlando alla stampa.

Dopo di lui è toccato a Simone Padoin e a Federico Peluso: tutte e tre le colonne dell'ultimo campionato cadetto non hanno avuto alcun dubbio riguardo a quanto si sta evolvendo in questa burrascosa estate. I tre non hanno potuto dire altro per l'indagine in corso sul calcioscommesse, ma sono certi della permanenza nella massima serie. «Fino a prova contraria siamo in serie A e ci sentiamo in serie A - ha affermato Bellini -. Ce la siamo conquistata con fatica e sacrificio, soffrendo in campo e fuori e non vedo perché non dovremmo considerarci nella massima serie».

«Ho parlato con Doni, l'ho sentito molto carico e soprattutto desideroso di sistemare la sua posizione. Il problema è che dobbiamo attendere ed è un po' un'attesa logorante, anche se io mi faccio scivolare tutto addosso e penso a concentrarmi sul campo. È quello che penso faremo tutti. Nelle difficoltà ci si unisce e si fa gruppo: una squadra come la nostra deve sempre tirare fuori gli artigli».

«È nel dna della società e della gente di Bergamo: per affrontare un campionato del genere bisogna comportarsi così. Siamo abituati a vivere situazioni difficili e ad uscirne con il lavoro. Ne usciremo a testa alta, sarà un'occasione per ripartire di nuovo con serenità».

Il terzino bergamasco è convinto della forza del gruppo atalantino e del suo allenatore, anche sembrano scontati altri interventi sul mercato per completare la rosa per la serie A. «L'Atalanta si dovrà attrezzare sotto tutti i punti di vista per essere al top e rimanere a lungo nella massima serie: più giocatori di qualità ci saranno più saremo competitivi».

«Ci conosciamo già quasi tutti e abbiamo il vantaggio di avere un allenatore che ci conosce già. Io sul piano personale mi rimetto in discussione dopo una stagione che per me è stata negativa: punto a recuperare il prima possibile dall'infortunio accusato nel finale dello scorso campionato».

Simone Padoin non ha dubbi, l'Atalanta torna al lavoro con serenità, come quella mostrata da Doni nell'incontro con la squadra avvenuto in mattinata. «Non vedo l'ora di iniziare la stagione per tornare dove questa squadra merita. La serie A è il massimo e ci saranno tante motivazioni: non vedo l'ora di tornare a giocare a San Siro e non mi dispiacerebbe fare uno sgambetto alla Juventus, dato che non l'ho mai battuta».

«Siamo tranquilli e sereni, pensiamo ad allenarci bene per una buona partenza in campionato. Il mio reparto? Penso che il centrocampo sia il reparto più completo della squadra. La mia posizione? Io mi sono sempre adattato, non c'è problema, ma se dovessi scegliere io mi vedrei più centrocampista centrale. Doni l'ho visto bene, è tranquillo e carico e ha una voglia matta anche lui di ricominciare come tutti noi».

«Se dovesse arrivare un'offerta per me da una squadra importante farebbe piacere, ma non è successo: adesso non ci penso, voglio solo iniziare alla grande questa stagione. Ci aspetta una campionato duro per conquistare la salvezza: saremo in lotta con altre 4-5 squadre».

Meno disposto a parlare di questioni che poco hanno a che vedere con il calcio giocato il difensore Federico Peluso. Il numero 13 atalantino non parla di stagione decisiva per il suo futuro, ma mostra di avere la grinta giusta per tornare in serie A da protagonista. «Torno nel campionato dei sogni e ho una voglia matta di ricominciare. Con l'anno di purgatorio mi sono messo alle spalle l'episodio contro il Bologna nell'ultima stagione in serie A (un clamoroso errore che in pratica decretò la retrocessione, anche se ormai le speranze erano molto flebili, ndr) e sono pronto per ripartire».

«Non partiamo dai box, ma ce la giocheremo con le nostre dirette avversarie, sei o sette squadre, nella corsa per la salvezza. Sono a disposizione del mister e giocherò dove ci sarà bisogno, terzino o centrale. Sarà un'annata importante per tutti, dato che la serie A è tutta un'altra cosa. Ho trovato un'atmosfera serena e siamo pronti per la nuova avventura: c'erano più facce tristi nella scorsa stagione».

Cristiano Doni, anche se non ha rilasciato alcuna dichiarazione, ha risposto regolarmente alla convocazione della società. Del resto il capitano nerazzurro, nonostante i 38 anni di età, ha ancora un anno di contratto che lo lega al club orobico. Coinvolto nel calcioscommesse, proprio venerdì 15 è atteso a Roma per essere ascoltato, per la prima volta, dal procuratore federale Palazzi.

Simone Masper

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