Sfida della Comark a Ostuni:
«I playoff sono una lotteria»

E se nella bella di Ostuni la Comark ribaltasse a suo favore i pronostici come accadde nella sfida-spareggio di Piacenza? Lo vedremo mercoledì 25 maggio, ma a questo punto tutto sembra possibile.

Pur riconoscendo al team brindisino esperienza e spessore tecnico notevole, i precedenti di questi playoff inducono a tenere in alta considerazione gli stessi trevigliesi. Basta del resto ricordare anche solo l'ultimo exploit di Reati e compagni quando, domenica al PalaFacchetti in gara quattro, riuscirono a imporsi dopo aver subito un passivo di 20 lunghezze prima dell'intervallo. Insomma una Comark ormai diventata la classica mina vagante di questo interminabile torneo, valido per il salto in Legadue.

Naturalmente la Comark, oltre agli avversari veri e propri dovrà fare i conti con il fattore campo, non a caso valore aggiunto per le vittorie di Ostuni in gara uno e due. Ciò, però, lo si era già ipotizzato alla vigilia del match di Piacenza, contro la formazione che aveva vinto la regular season, ma poi si sa come finì.

Adesso come allora, il general manager Euclide Insogna non nasconde una spiccata fiducia sull'esito del confronto: «Da sempre i playoff sono un'autentica lotteria per cui le previsioni della vigilia vengono spesso smentite. Al di là di questo una cosa è certa: entrambe le contendenti di adesso dispongono parecchie armi, magari differenti, per poter prevalere. Noi, poi, sicuramente scenderemo sul parquet senza alcun timore reverenziale anche se consapevoli di trovarci di fronte ad un quintetto imbottito di nomi adeguati ai loro obiettivi».

Un auspicabile blitz a Ostuni non potrà che passare dalle prestazioni soprattutto del citato Reati, di De Min e di Marino, che ancora con qualche acciacco sarà della partita.

Coach Simone Lottici. Giocatori: Zanella, Marino, De Min, Vitale, Reati, Castelli, Planezio, Borra, Milani e Marulli. Di contro l'allenatore Putignano si avvarrà di Mario e Silvio Gigena, Ruggiero, Tommasini, Morena, Circosta, Basei, Fall, Fin e Bona.

Arturo Zambaldo