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Mercoledì 27 Aprile 2011
Manfredini: «Un campionato
da chiudere prima possibile»
I quattro gol incassati nelle ultime due partite non sono piaciuti al difensore atalantino Thomas Manfredini. Per il centrale nerazzurro la strada alla A è ormai spianata, ma per vincere a Livorno servirà tutta la determinazione messa in campo.
I quattro gol incassati nelle ultime due partite non sono piaciuti al difensore atalantino Thomas Manfredini. Per il centrale nerazzurro la strada alla A è ormai spianata, ma per vincere a Livorno servirà tutta la determinazione messa in campo nel lungo periodo trascorso senza sconfitte.
Per la promozione sembra ormai questione di poco: quando la squadra atalantina ne avrà la matematica certezza potrà puntare al primato, favorita da un calendario sulla carta più agevole. «È vero che il Siena dovrà affrontare squadre ostiche, ma ha perso in casa contro il Portogruaro: la serie B è complicata e trovi squadre in bilico disposte a tutto. Spero che 10 punti possano bastare per vincere il campionato».
«Sarebbe un peccato non vincere dopo una stagione a questi livelli. Abbiamo pagato un po' dazio nelle ultime due partite: dobbiamo ritrovare la voglia messa in campo nei 18 match conclusi da imbattuti per finire alla grande la stagione. Vincere un campionato è una cosa che ti rimane sempre dentro e puoi raccontare alla tua famiglia: in un ambiente come quello di Bergamo, dove si vive di calcio, sarebbe una cosa speciale».
Il grande tema della settimana, cioè quando i festeggiamenti potranno iniziare, se dopo i match di Varese e Novara (con il Siena) o in casa contro il Portogruaro nel prossimo turno, non sembra interessare il biondo difensore atalantino. «Ormai siamo lì e manca poco, gli stimoli per fare bene a Livorno dobbiamo averli per forza. Una vittoria venerdì sarebbe un passo in avanti verso la serie A».
«Il nostro obiettivo è questo: chiudere il campionato prima possibile e poi darci altri traguardi, come il primo posto. Novara e Varese devono ormai iniziare a preparare i playoff. Un vantaggio di 11 punti a 5 giornate dalla fine è ampio e significa che qualcosa le nostre rivali hanno mollato: dovremo essere bravi a chiudere il discorso il prima possibile. L'importante è dunque conquistare i tre punti in Toscana e attendere il verdetto della matematica».
Naturale che nell'ambiente atalantino, dopo l'avverata previsione di Tiribocchi sul risultato di Siena-Portogruaro a poco dal termine del match di Crotone, si speri nuovamente in una serie di risultati favorevoli, tra tutti una bella X nella sfida tra piemontesi e toscani.
L'Atalanta deve però pensare al Livorno, formazione che non sta attraversando il suo momento migliore. «Anche un pareggio andrebbe bene, ma la serie B non è così scontata. Andare a Livorno non sarà facile, perché troveremo una squadra ancora in lotta per i playoff, ma che sta vivendo un momento delicato. Chi gioca contro di noi ha sempre stimoli particolari e le insidie sono sempre dietro l'angolo».
«Le motivazioni saranno tutte dalla nostra parte, perché manca poco al traguardo: non abbiamo una grossa pressione alle spalle, abbiamo un buon vantaggio, che deve però essere da stimolo per cercare di ottenere un risultato importante. Il Livorno vive una situazione simile alla nostra nella stagione passata. Quando non sei sereno è difficile scendere in campo: dovremo essere bravi ad approfittare della situazione».
Le sfide contro le toscane del campionato cadetto 2010/'11 sono e saranno un ricordo poco felice per la formazione di Colantuono: due sconfitte con l'Empoli, due con il Livorno tra Coppa e campionato, una sconfitta e un pareggio con il Siena e una sola vittoria contro il Grosseto al Comunale.
«Il match di Coppa Italia è stato strano perché giocavano quelli che avevano avuto meno spazio: non posso giudicarla perché non sono sceso in campo. In campionato eravamo un'Atalanta diversa, avevamo qualche problema e gli episodi ci hanno penalizzato, perché abbiamo subito un gol con una deviazione strana. Lì c'è stata la scossa e siamo ripartiti: dobbiamo pensare di prenderci una rivincita, perché dopo quella sconfitta abbiamo passato una settimana difficile».
Simone Masper
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