Tiri liberi sul basket bergamasco
Comark Treviglio ambiziosa
Che la Comark non avrebbe avuto problemi per salvaguardare la terza divisione del basket nazionale (è da 17 anni consecutivi) era ipotizzabile sin dall'estate. Altra cosa sarebbe, invece, ambire al nel mini torneo tra le prime quattro classificate per il salto in Legadue.
Che la Comark non avrebbe avuto problemi per salvaguardare la terza divisione del basket nazionale (è da 17 anni consecutivi) era facilmente ipotizzabile sin dall'estate. Piazzarsi almeno al sesto posto, come previsto dal regolamento, per un club che da tempo ci ha abituati a seguirlo nei playoff promozione non sarebbe sicuramente un obiettivo da festeggiare a lungo.
Altra cosa sarebbe, invece, ambire al passaggio nel mini torneo di aprile-maggio quando le prime quattro classificate si sfideranno per il salto in Legadue (categoria dove si comincia a gustare la pallacanestro d'élite). A questo punto, pretendere da una Comark, attualmente terza in compagnia di Trento, Brescia e Omegna (Piacenza è a +2, la capolista Perugia a +4), ambizioni più stimolanti diventa fisiologico.
Ad avallare la possibilità di aspirare, in corsa, a un miglior risultato finale è in primo luogo la bontà dell'organico che, pur non del tutto assemblato, presenta in regia e negli esterni pedine da far invidia anche alle avversarie di maggior spicco. Da non sottovalutare coach Simone Lottici, uno che sa come gestire il gruppo e studiare azzeccate strategie tecnico-tattiche anche nel corso della partita.
Terzo, meriti al presidente Pier Vincenzo Mazza, al general manager Euclide Insogna e allo sponsor Massimo Lentsch. Procediamo con ordine. A Mazza bisogna riconoscere qualità manageriali non comuni in aggiunta a una profonda conoscenza della pallacanestro. A Insogna l'abilità nel muoversi in tema di campagna acquisti e cessioni e all'occorrenza essere puntuale consigliere dell'allenatore di turno.
Infine, grazie al signor «Comark» che, al di là dell'esposizione finanziaria, è solito manifestare un'accalorata passione nei confronti del team trevigliese difficilmente scalfibile (si spera) anche in proiezione futura. In conclusione, esistono gli ingredienti per assistere fiduciosi all'ultimo quarto di stagione.
Arturo Zambaldo
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