Marilungo: «Pronto per giocare
L'Atalanta mi scartò da piccolo»

È stato il giorno della presentazione di Guido Marilungo, il nuovo rinforzo per l'attacco atalantino proveniente dalla Sampdoria: «Sono pronto per giocare già sabato, a Genova mi sono sempre allenato bene. Prima o seconda punta, non c'è problema».

Benvenuto Marilungo. L'atteso colpo di mercato, tanto atteso dai tifosi atalantini, si è presentato alla stampa poco dopo le 13. In compagnia del direttore generale Roberto Spagnolo e del direttore sportivo Gabriele Zamagna, il ragazzo di Montegranaro, provincia di Ascoli Piceno, è apparso carico, motivato e pronto a ricambiare la fiducia data dalla società atalantina.

«Ringrazio il presidente Percassi e i dirigenti che hanno creduto in me - le prime parole del numero 66 nerazzurro -. Lascio Genova dopo tanti anni e ora ho voglia di tornare in serie A con la maglia dell'Atalanta, l'unica che mi ha voluto così fortemente».

Nonostante la giovane età, le idee del calciatore ascolano, classe 1989, sono ben chiare: la serie A a tutti i costi. «Ho l'ambizione e la voglia di tornare subito in serie A e di vincere il campionato, come ho fatto a Lecce nella passata stagione. Il progetto dei nerazzurri è solido, a Bergamo c'è tanta passione e io dunque non ho avuto nessun problema a scendere in serie B».

«Spero di ritagliarmi subito uno spazio importante, anche se non sarà facile, perché sono arrivato in un gruppo già solido. Sono già pronto per scendere in campo sabato dal momento che alla Samp mi sono sempre allenato. I mie ex compagni hanno saputo anche loro mercoledì mattina del mio trasferimento: gli ex atalantini Pazzini, Zauri e Tissone mi hanno parlato benissimo di Bergamo».

Un attaccante adattabile in tutte le posizioni, che porta nel cuore il suo mito Bellucci, con il quale potrà trovarsi di fronte in Modena-Atalanta del prossimo mese di aprile. «Posso giocare sia come prima, sia come seconda punta, mi piace muovermi molto, soprattutto sull'esterno. Il confronto con Montella è esagerato e non mi piace fare paragoni».

«Da piccolo impazzivo per Maradona, ma una volta arrivato a Genova mi piaceva Claudio Bellucci perché come caratteristiche ci assomigliamo. Il numero è stato scelto della mia fidanzata, con la quale dovrò rinviare le nozze per poter concludere la serie B». Infine, una chicca: «Quando era piccolo sostenni un provino con l'Atalanta ma fui scartato».

Il direttore sportivo Gabriele Zamagna ha voluto svelare i retroscena dell'arrivo di Marilungo. «La trattativa è nata nel momento in cui le altre situazioni si stavano complicando. È nata come una possibilità remota, perché non pensavamo che la Sampdoria rinunciasse così facilmente a Marilungo».

«Siamo rimasti in contatto con il direttore sportivo Tosi: nel momento in cui c'erano spiragli per la trattativa abbiamo lavorato per portare a Bergamo il giocatore. È uno dei migliori giovani che il calcio italiano sta proponendo e siamo convinti che ci potrà dare una mano importante per tornare nella massima serie. L'avevamo già cercato in estate, all'epoca le possibilità di acquistarlo erano minime, vista la sua volontà di tornare a Genova. Quando abbiamo capito che c'erano possibilità abbiamo subito chiuso l'affare: inizialmente si pensava ad un discorso di comproprietà».

Per concludere ecco il credo calcistico della società atalantina in materia di mercato: acquistare ragazzi giovani pensando al futuro. «È la politica della nuova società - conclude Zamagna -. Vogliamo gettare le basi per un discorso a lunga scadenza e lo abbiamo già fatto nel mercato estivo. Tutti gli acquisti sono stati perfezionati in questa ottica. Anche quello di Marilungo ha questa valenza: lavoriamo per il presente con un occhio mirato al futuro».

Simone Masper

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