L'Atalanta triplica il capitale
Si passa da 5 a 15 milioni

Dieci milioni di aumento di capitale, per coprire le perdite dell'ultimo esercizio e garantire all'Atalanta il fabbisogno necessario all'ordinaria amministrazione. È questa la decisione del gruppo Percassi che sarà portata e approvata dall'assemblea degli azionisti convocata per giovedì 11 novembre alle 9,30 al centro Bortolotti di Zingonia. In pratica il capitale sociale triplicherà: da 5,156 milioni a 15,468 milioni di euro.

L'operazione è resa necessaria dal bilancio di previsione riferito alla stagione in corso. Il risultato economico di quest'anno di B sarà infatti (inevitabilmente) disastroso: con circa 40 milioni di costi, sono previsti circa 9 milioni di perdita nella gestione ordinaria, quindi senza tener conto di minusvalenze o plusvalenze determinate dalle prossime operazioni di mercato (ora imprevedibili). E questo senza tener conto della perdita dell'esercizio precedente, quindi relativa al torneo 2009/2010, quello della retrocessione in B dell'estate scorsa.

Secondo le prime indiscrezioni la perdita sarà pari a circa 7 milioni, che saranno coperti facendo ricorso alle riserve, che si ridurranno a zero. Questi numeri danno finalmente un'idea precisa di cosa costerà all'Atalanta la retrocessione in B del maggio scorso: 7 milioni del 2009/2010 più altri 9 per questo esercizio. In tutto 16 milioni senza la certezza di tornare subito in serie A. E meno male che in questa stagione, oltre al «paracadute» (7,5 milioni, i soldi che l'Atalanta percepirà dalla Lega per attutire il danno della retrocessione), la distribuzione dei diritti tv frutterà 4,5 milioni a ogni società di serie B (contro i quasi 3 di prima), altrimenti la perdita della società nerazzurra sarebbe salita a 17,5 milioni.

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