Tiri liberi: Comark, dopo Recanati
si attende l'esame contro Perugia
Sono in molti a chiedersi chi avrebbe vinto, tra Comark e Recanati, se regolamento alla mano a intascare i due punti in palio non fossero stati, a tavolino, i trevigliesi a causa della mancata sostituzione da parte della dirigenza marchigiana del non funzionante impianto elettronico di quel palasport.
A non favorire una equa risposta ha contribuito il grande equilbrio del match sino alla sua sospensione, avvenuta al termine della terza e penultima frazione sul punteggio di 63-61 in favore di Recanati.
Ciò nonostante l'entourage di Recanati si è detto, a bocce ferme, rammaricato due volte per l'accaduto: primo per la magra figura in immagine rimediata; secondo per il pur giustificato e inappellabile verdetto emesso su una gara che, se conclusa regolarmente, forse l'avrebbe premiata.
In casi del genere manca, puntualmente, la controprova sicché lo stesso varrebbe per la Comark che potrebbe, così, sostenere l'esatto contrario. Ma si tratta solo di chiacchiere che lasciano il tempo che trovano o meglio è la sostanza da privilegiare con la Comark, cioè, che è tornata a casa con la posta in palio.
Costruttivo, invece, in chiave futura è analizzare a fondo il comportamento della squadra nell'impatto con il nuovo campionato tenendo anche presente le prestazioni ufficiali e non in fase di preparazione. Rimettiamoci alle considerazioni del dopopartita di coach Simone Lottici. In estrema sintesi l'allenatore cremonese ha riferito che la squadra lo aveva soddisfatto per l'impegno profuso, un po' meno per la pressione esercitata in alcuni frangenti.
Lottici ha, poi, assennatamente aggiunto, che a Recanati si è giocato il primo turno e che strada facendo verranno automaticamente corrette le imperfezioni e quant'altro. Già domenica all'esordio al PalaFacchetti contro Perugia si potrebbero vedere i frutti di una settimana in più di allenamenti.
Sempre Lottici è un tecnico esigente che sa, inoltre, trarre dai giocatori a disposizione il massimo delle rispettive possibilità. A detta di molti farà ricredere coloro che lo hanno considerato una «quarta scelta» dopo il rifiuto dei tre suoi predecessori contattati la scorsa estate.
Arturo Zambaldo
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