Sport
Martedì 28 Settembre 2010
Pacco gara scadente, ristori scarsi
È polemica sulla maratona
«Ancora una volta è stata un'edizione non altezza del prestigio di Bergamo» ha detto il presidente della Fidal di Bergamo Dante Acerbis riguardo alla maratona che si è corsa in città domenica. A ribattere l'organizzatore Roberto Gualdi che si difende anche sulle polemiche scoppiate relativamente al pacco gara e ai ristori. Cosa ne pensi?
La maratona di Bergamo lascia strascichi polemici. Da una parte il presidente della Fidal Bergamo Dante Acerbis che attacca, dall'altra Roberto Gualdi numero uno di Teamitalia, che ribatte. In mezzo, il bilancio della Maratona Internazionale di Bergamo, e un interrogativo: ma la dodicesima edizione, è stata un successo o un flop?
«Ancora una volta è stata un'edizione non altezza del prestigio e del blasone della città - ha detto Acerbis -: a dimostrarlo c'è un numero di iscritti nettamente inferiore a manifestazioni equivalenti in province come Brescia o Cremona». Non la pensa così Roberto Gualdi, presidente della società organizzatrice, che interpreta il dato partecipazioni in maniera opposta: «Ogni provincia ha una sensibilità e un passione diversa nei confronti di queste distanze, fare paragoni è fuori luogo - dice il numero uno di Teamitalia -. Noi guardiamo in casa nostra e alla nostra storia: dai 400 iscritti di cinque anni fa abbiamo raddoppiato, e non possiamo che essere soddisfatti».
Ma la polemica non è solo sui numeri e sul web si sprecano le battutine dei partecipanti. C'è chi lo fa per il pacco gara, corredato da vetuste cassette whs, chi per i ristori privi di sali minerali, chi per la semplice custodia del materiale e chi perché, fra i primi cinque classificati, ancora non sa a quale premio in denaro avrà diritto (sul coupon d'iscrizione non era segnalato), ndr. Per Acerbis, tutto quanto ha una sola spiegazione: «Dipende dal fatto che chi organizza non è una società radicata nel tessuto dell'atletica», mentre Gualdi dichiara: «Purché costruttive siamo aperti alle critiche e visto che sul fronte organizzativo non c'erano mai stati grossi problemi, per i ristori s'è scelta la linea della continuità. Nel pacco gara alcune cose erano semplicemente a corredo, quanto al resto dico che siamo qui da dodici anni e prima di noi, nessuno, si era preso la briga di organizzare una manifestazione così in città».
Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 28 settembre
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