Due punte e un trequartista
Colantuono prepara la Reggina

L'Atalanta vira sul rombo. Non il pesce, citando un fresco Benitez dei giorni scorsi. «È un'idea che non ho mai abbandonato. E una squadra deve sempre conoscere almeno due sistemi di gioco» non si è invece nascosto Colantuono che lunedì ha rilanciato l'ipotesi. E alle parole sono seguite i fatti, perché dopo l'assaggio nella mezz'ora finale di Siena, ieri il tecnico laziale ha insistito sul 4-3-1-2 anche durante la seduta tattica del pomeriggio, tant'è che la soluzione col rombo schizza in rampa di lancio e in pole position per la gara con la Reggina.

Da risolvere c'è prima di tutto la sterilità offensiva, non a caso ieri Colantuono ha provato e riprovato alcuni schemi d'attacco con nove giocatori, prima senza difesa, poi contro quattro difensori. Squadra disposta col rombo a centrocampo, con Raimondi (o il Primavera Molina) a destra e Bellini (o Possenti) a sinistra nella veste di terzini chiamati a percorrere tutta la fascia, perché rinunciando alle ali a favore del trequartista, diventa fondamentale la spinta dei due laterali di difesa. Il centrocampo era così disegnato: Carmona (o Basha) davanti alla difesa, Padoin (o Dalla Bona) interno di destra, Barreto (o Pettinari) interno di sinistra, Bonaventura (o Doni) come trequartista dietro alle punte Ardemagni (o Ceravolo) e Ruopolo (o Defendi). I primi dovrebbero essere i titolari, quelli tra parentesi le prime alternative. Da segnalare che Padoin si è guadagnato gli applausi convinti dei compagni dopo uno spettacolare spiovente al volo da fuori area che si è insaccato sotto l'incrocio.

Se le indicazioni verranno confermate, questa formazione regala almeno due spunti di discussione. Pettinari resterebbe ancora in panchina, ma anche Doni partirebbe dalla panchina per essere un'arma in più nella ripresa in caso di necessità.

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