Atalanta, un passo indietro
Ma il campionato è molto lungo

Passo indietro rispetto alla convincente prestazione della scorsa settimana a Pescara? Sicuramente sì, se si torna a digiunare in attacco, si perde l'imbattibilità della porta e si rientra da Siena con una sconfitta. Si potrà, magari, discutere sulla consistenza degli avversari e del loro vantaggio di giocare tra le mura amiche.

Ma, in ogni caso, sarebbe difficile per chiunque assumere il ruolo di avvocato d'ufficio per difendere una squadra che ha prodotto poco da qualsiasi parte la si voglia valutare. Partiamo dal reparto arretrato: d'accordo che si è incassata una sola rete, ma il film della gara indica che i toscani prima e dopo il vantaggio sono andati assai vicini alla marcatura.

Piuttosto deludenti i nerazzurri anche in fase di costruzione e latitanti in quella risolutiva, tranne che in un paio di affondi solo nel finale. Non c'è dunque di che ritenersi soddisfatti pensando che l'Atalanta è un team che abbonda di pedine di qualità e intercambiabili.

Soffermiamoci sull'inedito attacco formato da Ardemagni e Ceravolo, data anche l' assenza di Tiribocchi. Entrambi sono venuti meno alle aspettative con votazioni del tutto insufficienti. Discreto, invece, il Doni entrato nella ripresa: con il senno del poi non sarebbe stato meglio schierarlo al via?

E quando si punta l'indice nei confronti di chi dovrebbe andare in gol diventa spontaneo prendere in esame il lavoro dei centrocampisti. Il valore di Barreto, nelle vesti di regista, non si discute, ma quando il nazionale del Paraguay verticalizza le azioni offensive spesso gli attaccanti non agganciano il pallone.

Niente da dire sull'impegno agonistico e la voglia di lottare dell'intero collettivo. La trasferta di Siena ha raggelato il pur giustificato ottimismo scaturito dal blitz in Abruzzo della passata settimana. Ma considerando la lunghezza infinita del campionato cadetto, non c'è da preoccuparsi. Vincendo, ad esempio, sabato prossimo allo stadio Comunale contro la Reggina sarà con molta probabilità riguadagnato terreno in classifica.

Infine, a proposito di Conte non parliamo di una sua immediata «rivincita». Del resto, lo stesso ex giocatore juventino e azzurro si è ben guardato, al termine della partita, dal riaprire vecchie polemiche: di ciò rendiamogli merito.
 Arturo Zambaldo

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