Comark, Lottici: «Sono sereno
Ho sempre fatto buoni risultati»

Simone Lottici, la infastidisce l'etichettatura di «quarta scelta» dopo i rifiuti di Salieri, Saibene e Vanoncini di allenare la Comark?
«Assolutamente no perché è stata una mia decisione optare per Treviglio visto che Casalpusterlengo mi aveva precedentemente confermato per un secondo campionato di Legadue».

Risposta non troppo convincente…
«Pensatela come volete, per me è un capitolo già chiuso o se preferite non ha alcun senso di esistere».

C'è, comunque, un solo modo per smentire gli scettici: risalire la graduatoria del gradimento attraverso i risultati sul rettangolo di gioco.
«Mi avete anticipato e al riguardo mi sento tranquillo al ricordo di come ho lavorato su altre piazze gratificato dagli obiettivi puntualmente centrati».

A proposito di obiettivi, la sua nuova dirigenza ha parlato di ammissione alla costituenda Lega3, l'equivalente di un piazzamento finale nelle prime sei.
«Ne sono a conoscenza e condivido, in partenza, le ambizioni societarie. Di norma, però, preferisco approfondire discorsi del genere strada percorrendo o, quanto meno, quando sarò in grado di conoscere l'organico a disposizione».

Della rosa della passata stagione sono state cedute, per ora, pedine di grande caratura come Moruzzi e Minessi: la cosa non la preoccupa?
«Alle partenze faranno di sicuro seguito altrettanti arrivi. Con i nostri operatori di mercato sono in stretto contatto e vedrete che all'appuntamento per la preparazione al campionato saremo al completo».

Lottici, non ce ne voglia, ma chi gliel'ha fatto fare a rinunciare a una categoria superiore di quella in cui si trova da ben sedici anni il club diligentemente presieduto da Piervincenzo Mazza?
«Alla chiamata della Comark non ho resistito per due precise ragioni: la serietà del sodalizio e la sua predilezione nel privilegiare l'innesto dei giovani nel roster titolare».
 Arturo Zambaldo

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