Giro: terza tappa a Weylandt
Vinokourov in rosa. Pinotti cade

Nell'ultima tappa (la terza) in terra olandese, e poco prima del trasferimento in massa in Italia, il Giro regala ancora emozioni e colpi di scena. Innanzitutto, c'è il terzo cambio del leader della generale in tre giorni: Cadel Evans resta invischiato nelle retrovie per colpa del vento e allora ne approfitta il kazako Alexandre Vinokourov, capitano di un'Astana che, anche senza Contador, fa sempre paura.

E poi c'è il vincitore a sorpresa al termine dei 224 chilometri tra Amsterdam e Middelburg: è il belga Wouter Weylandt, abituato di norma a tirare gli sprint al suo capitano nella Quick Step, Tom Boonen. Buone notizie nell'area della punzonatura: sono regolarmente al via sia Filippo Pozzato, il tricolore del Team Katusha che ha passato una notte tranquilla dopo la caduta di domenica a pochi chilometri dal traguardo che gli aveva procurato dolori al ginocchio e alla spalla destra, e Domenico Pozzovivo, l'uomo classifica della Colnago che domenica aveva patito un risentimento all'inguine per il ruzzolone nella cronometro d'apertura ad Amsterdam.

E poi, per la gioia dei tifosi interisti, a salutare c'è anche Wesley Sneijder, il trequartista di Mourinho e della Nazionale orange fidanzato di Yolanthe Cabau, madrina della corsa rosa. Al pronti e via c'è subito una fuga ideata dal belga Olivier Kaisen (Omega Pharma) e dal francese Jerome Pineau (Quick Step), ai quali si accoda subito dopo l'olandese Tom Stamsnijder (Rabobank).

I tre viaggiano d'amore e d'accordo e, al chilometro 40, fanno registrare un vantaggio massimo dal gruppo di 8', giocandosi il traguardo volante di Zoetemeer (primo Stamsnijder), località dove l'Italtennis di Davis ha appena conquistato il playoff promozione in serie A. Dietro, anche a causa del vento, guidano il plotone le squadre dei big, in particolare l'Astana, che tiene al riparo Vinokourov. Cadono Mandri e Blot ma senza conseguenze, il ritmo del plotone inseguitore si intensifica e il tris al comando viene riassorbito al Km 134.

Si creano i tanti temuti ventagli e si formano due gruppi: nel primo restanto praticamente tutti i migliori, nel secondo si trovano Damiano Cunego e Gilberto Simoni, quasi a confermare le difficoltà patite in questo avvio di Giro. Ma non è finita: la Lampre sembra avere una «maledizione», visto che Alessandro Petacchi fora e ottiene una ruota da un gregario, senza attendere l'ammiraglia. E poi, il frazionamento non è finito: ancora più dietro resta Pozzovivo, mentre sia la maglia rosa dell'iridato australiano Cadel Evans che quella rossa dell'americano Tyler Farrer perdono terreno dal primo plotoncino così come lo spagnolo Carlos Sastre e gli azzurri Petacchi e Loddo.

Finiscono a terra, nelle battute conclusive, anche Marco Pinotti (per lui nulla di grave) e Sacha Modolo, Evans fa di tutto per rientrare ma non ci riesce. E così, si arriva sì alla volata, ma del tutto anomala: la spunta il belga Wouter Weylandt (Quick Step) davanti all'australiano Graeme Brown (Rabobank) e al tedesco Robert Forster (Milram), mentre delude ancora il teutonico più atteso, Andrè Greipel.

Ancora male gli italiani, anche se Vincenzo Nibali (Liquigas), quarto nella generale e in palla sebbene sbarcato al Giro solo all'ultimo dopo la dolorosa esclusione di Franco Pellizotti. Martedì a Cuneo, nel giorno di riposo, il siciliano potrebbe anche progettare l'assalto alla maglia rosa. Si riprenderà mercoledì con la quarta frazione, una cronosquadre di 33 chilometri tra Savigliano e Cuneo.

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