Sport / Bergamo Città
Venerdì 07 Maggio 2010
Il ciclismo bergamasco
cala il poker al Giro d'Italia
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A Capelli che sabato 8 compie 25 anni, la Footon Servetto ha affidato la responsabilità di fare classifica. «Mi è stata concessa una grossa opportunità per cui già da oggi nel cronoprologo dovrò fare del mio meglio - dice -. In tre anni da professionista questo è il mio secondo Giro».
Morris Possoni è prossimo ai 26 anni (li festeggia il 1 luglio). L'esperienza al Giro l'ha già vissuta. La Sky fa molto affidamente su di lui. «Fare progetti è facile - dice -, molto più difficile mantenerli, per questo procedo con i piedi di piombo ma con la convinzione di potere dire la mia, almeno in alcune tappe».
Marco Pinotti, campione italiano a cronometro e unico italiano della Htc-Columbia, farà il gregario di Greipel, «ma voglio ritagliarmi anche io degli spazi, a partire dalla crono. Il nostro - aggiunge - è un lavoro precario per eccellenza. Un anno guadagni e l'anno dopo fai fatica ad aver un contratto. All'opposto del posto fisso». A 34 anni lui sa di essere ormai alle ultime stagioni («voglio arrivare alle Olimpiadi di Londra»). E il futuro? «Mi piace scrivere, ho anche una rubrica sul Giro per L'Eco di Bergamo».
A proposito dei guadagni dei ciclisti afferma: «Quanto si mette in tasca un gregario al Giro? Io lo faccio dal 2005, l'anno scorso ho guadagnato 8 mila euro, ma è stato un caso eccezionale. Nelle precedenti stagioni sono arrivato a prendere anche 1.800 euro in tutto». I guadagni del Giro dipendono tutti dai risultati: un team medio può intascarsi dai 250 ai 350 mila euro lordi, i big arrivano ai 400-500 mila.
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