Sport
Lunedì 03 Maggio 2010
Tiri liberi sul basket bergamasco
Comark, piovono voti insufficienti
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Passiamo alle due sconfitte piene subite ad opera del Forlì nel mini torneo per l'accesso alla Legadue. Qui ci si specchia per intero con un sipario di fine campionato che più razionale di così non poteva sussistere. Del resto perché sperare nei pur non sempre logici verdetti e relative cabale in tema dei playoff se di fronte si doveva affrontare la capolista del girone? La sentenza ha, quindi, sancito la dura eliminazione con il globale scarto di trentotto lunghezze, venticinque nel match di andata in Romagna e tredici a Treviglio. E dire che al PalaFacchetti il Forlì si era presentato priva di Lestini e Villani (entrambi punti di forza di coach Di Lorenzo) e in partita in corso aveva dato forfait anche Tommasini. Insomma bisogna parlare di resa incondizionata e anche in questo caso non si può non tirare in ballo il netto divario tecnico emerso nei due roster.
A conclusione di questa sintetica analisi non va tolto dal giro l'allenatore Simone Morandi. Sarebbe superficiale e per nulla costruttivo, comunque, ergerlo a capro espiatorio della situazione. Pur coinvolgendolo, a nostro avviso, in qualche responsabilità, per salvaguardarsi da eventuali indici puntati contro, lo stesso Morandi potrebbe far valere l'alibi di un organico non sufficientemente coniugabile con le aspettative megafonate da qualcuno ai nastri di partenza dell'ennesima partecipazione nella terza serie del basket nazionale. Qualora non lo si volesse confermare perché dimenticare coloro che hanno avallato il suo ingaggio? Per la cronaca, negli ultimi tre anni, dopo la lunga permanenza di Cece Ciocca, sulla panchina bergamasca si sono alternati tre allenatori (Roggiani, Frattin e l' attuale Morandi).
Arturo Zambaldo
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