Il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete aveva chiesto alla Corte di giustizia federale, il 31 marzo 2010, di sciogliere il nodo su chi dovesse decidere sull'eventuale radiazione dell'ex dg juventino e degli ex dirigenti condannati a 5 anni di squalifica. Prima dello scandalo del 2006 le norme federali prevedevano che la giustizia sportiva potesse proporre al presidente federale la radiazione di un tesserato. Con la riforma sotto il commissariamento di Guido Rossi, il potere di radiare un tesserato passò alla giustizia sportiva. Di fatto, la squalifica di Moggi, Giraudo e Mazzini scadeva nel 2011, ma sulla proposta di radiazione non si era espresso nessuno nè poteva esprimersi Abete. La Corte di giustizia sportiva ha risposto: «Si ritiene che il provvedimento di preclusione debba ritenersi implicito, quale effetto ex lege, nelle decisioni con cui gli organi della giustizia sportiva, dopo aver irrogato la sanzione della sospensione nella misura massima, si sono pronunciati nel senso della 'particolare gravità delle infrazioni».
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