Pinto: «Penso solo all'Atalanta
A Roma giocheremo per vincere»

Adriano Ferreira Pinto: brasiliano di nascita, orobico d'adozione. Dedizione al lavoro, spirito di sacrificio e amore per la maglia nerazzurra che indossa sono le caratteristiche che lo possono far assimilare a un qualsiasi bergamasco medio.

«Per la prossima stagione non voglio lasciare Bergamo, qualunque sarà la categoria che andremo ad affrontare - dichiara l'esterno brasiliano – Non ho mai avuto problemi con la società, che ora ha altro a cui pensare che al mio contratto (in scadenza nel 2011). Sappiamo quanto possa essere pesante una retrocessione in serie B, sia per la piazza che per la società e il mister: possiamo e vogliamo centrare l'obiettivo a tutti i costi».

Uomo di poche parole, ma quanto mai deciso e istintivo sia sul passato («di Conte non voglio più parlare, perché siamo due persone diverse») che sulle dirette rivali e sul momento di forma della squadra. «Penso che la Lazio possa uscire dalle zone calde senza difficoltà. Il Bologna con probabilità sarà la nostra diretta concorrente: noi però dobbiamo fare risultato. La squadra sta bene - continua Pinto -, abbiamo fatto una preparazione intensa in passato e adesso può tornarci utile, soprattutto con l'arrivo del primo vero caldo».

Il 2009/2010 non rimarrà negli annali del neopapà atalantino: il brutto infortunio, la lunga riabilitazione contraddistinta da altri problemi fisici, l'esclusione sistematica di mister Conte e le critiche per non esser tornato quello di una volta. «Personalmente è stato un anno particolare, dato che la mia preparazione non è stata costante a causa degli infortuni. Non sono al 100%, ma darò tutto per la squadra, anche se avendo rifatto la preparazione tre volte non posso essere al massimo della forma».

L'esterno destro classe 1979 analizza il prossimo avversario: «Dall'arrivo di Ranieri la Roma è riuscita a dimostrare il suo valore. È una delle grandi che gioca, ma lascia anche giocare. Ci sarà un grande pubblico e sicuramente vedremo un bello spettacolo. Ma noi possiamo e dobbiamo riaprire il nostro campionato, per cui andremo nella capitale per giocare a viso aperto, senza paura, lottando per la vittoria».
 Simone Masper

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