Consigli: «Ora tredici finali
Non possiamo più sbagliare»

Per Andrea Consigli, 23 anni, giocare a San Siro sarà una sensazione straordinaria: «La scala del calcio è lo stadio della mia città. Quella di domenica prossima sarà la seconda volta che mi esibirò a Milano, dopo la partita dello scorso campionato, quando si è realizzato il mio sogno da bambino. Ciò nonostante, metterò al bando ogni pensiero anche perché al centro di tutto c'è l'Atalanta che deve risollevarsi da questa precaria situazione».

L'Atalanta è sempre penultima e ogni errore rischia di essere pagato sempre di più: «Ci attendono tredici finali, dovremo sempre giocare con grande determinazione e concentrazione e tentare di conquistare sempre il massimo, non abbiamo alternative».

Alla domanda se i nerazzurri si troveranno di fronte un Milan, affaticato per il recupero infrasettimanale di Firenze, il numero uno atalantino non ha avuto alcuna esitazione: «Non credo a un Milan in debito d'ossigeno dal momento che mister Leonardo dispone di una rosa completa e di qualità. Inoltre i rossoneri tra impegni di Champions e Coppa sono abituati a fare gli straordinari. Insomma, nessun privilegio a nostro favore».

A questo punto Consigli è tornato sulla partita casalinga persa contro il Chievo: «Abbiamo purtroppo gettato via un'importante occasione. A parte il primo tempo nel corso del quale non ci eravamo espressi al meglio, nella ripresa abbiamo cambiato rotta tanto da creare qualche ottima palla-gol. Però c'è da dire che nemmeno la fortuna non ci è stata alleata».



Inevitabile aver chiesto al giovane portiere atalantino la differenza, per quanto riguarda il rendimento del reparto arretrato, tra la gestione Mutti e quella di Conte: «Da quando c'è Mutti siamo, più o meno, tornati a difendere come nei due anni con Del Neri e la cosa sembra darci maggiore sicurezza. Conte, al suo arrivo, aveva stravolto quello che avevamo applicato prima, all'inizio era andata anche abbastanza bene, poi siamo andati in difficoltà».
 A. Z.

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