Tiri liberi sul basket bergamasco
Comark, l'intermittenza dei risultati
Vedi documenti allegati
Del resto le dieci vittorie di capitan Reati e compagni sono state conseguite contro avversarie di fascia media-bassa. Poi si sa, lungo un campionato può accadere a chiunque di imporre l'alt a contendenti carismatiche ma exploit del genere equivalgono al detto “una rondine non fa primavera”. Quindi riteniamo il cammino della Comark in piena linea con lo spessore tecnico dei suoi giocatori. Guai, pertanto, arricciare il naso specie se anche solo si tende a riproporre la passata stagione sportiva: bisogna, infatti, rigorosamente non dimenticare che il primato finale nella regular season è stato figlio di pedine di nome Gamba, Guarino e Rossi, tanto per citare i più acclamati. Se, poi, si aggiunge che De Min, l'ingaggio più importante della scorsa estate, è l'ombra del giocatore di talento dipinto in fase di presentazione, concludete voi.
Con una situazione del genere compito principale di Morandi (allenatore, per fortuna, realista) è di accompagnare per mano la squadra nelle migliori condizioni psico-fisiche ai playoff (ci mancherebbe non raggiungerli considerando i team che occupano il lato destro della graduatoria) cercando al tempo stesso di invogliare tifoseria e sportivi in genere ad assistere in numero sempre maggiore alle gare del PalaFacchetti. La presenza di circa 1500 spettatori in una partita di cartello come l' ultima (Comark e Forlì) va incrementata con ogni mezzo.
Arturo Zambaldo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Documenti allegati
Presentati Amoruso e Volpi «L'Atalanta ce la può fare»