Sport / Bergamo Città
Venerdì 11 Dicembre 2009
I personaggi: «Tir» e «Cheva»
studiano da coppia-gol nerazzurra
L’Atalanta attende la visita dell’Inter, capolista del campionato e affamata di vittoria dopo la sconfitta patita nel derby d’Italia contro la Juventus. Sarebbe inutile cercare di scovare quale potrebbe essere l'uomo decisivo tra gli undici bergamaschi che scenderanno in campo contro la squadra di Mourinho: se l’Atalanta dovesse far punti in questo periodo del campionato, contro una simile corazzata, il merito sarebbe sicuramente della forza del gruppo.
Alla luce del pauroso, ma naturale, gap tecnico tra le due squadre, solo attraverso una prova corale e uno spirito di squadra praticamente perfetti l’Atalanta potrà uscire dal Comunale almeno con un punticino. Come ha ricordato mister Conte nelle ultime settimane, la salvezza della squadra si deciderà nel girone di ritorno.
L’allenatore atalantino è parso sicuro sul fatto che i suoi saranno in grado di correre a grande velocità verso l’obiettivo finale. Per potere raggiungere il traguardo dei 40 punti, anche se analizzando la classifica con tutta probabilità la quota salvezza sarà più bassa, uno dei reparti che potrebbe essere maggiormente registrato è l’attacco.
Per la prima volta è sceso in campo Ernesto Chevanton, durante l’amichevole di giovedì 10 dicembre contro la Voluntas Osio (5-0). L’attaccante uruguagio è stato schierato come seconda punta nello schema preferito da mister Conte, il 4-4-2. L’Atalanta si è data un mese di tempo per valutare le condizioni dell’ex attaccante del Siviglia.
La storia calcistica di Chevanton è fatta di una lunga scalata verso il successo, prima di scomparire nell’anonimato a causa dei suoi numerosi infortuni in terra spagnola. Chevanton, infatti, esploso in Italia nel Lecce (88 presenze e 45 gol in campionato, di cui 30 in serie A, dal 2001 al 2004), ha giocato dal 2004 al 2006 nel Monaco in Francia (50 presenze e 20 gol) e dal 2006 nel Siviglia, ma con il club spagnolo ha disputato in tre anni di campionato soltanto 33 partite e segnato 8 gol, proprio per colpa di una serie di guai fisici.
A Osio Sotto ha indossato per la prima volta la casacca nerazzurra, esattamente la numero 10, che ai tifosi atalantini evoca brutti ricordi (l’ultimo giocatore a indossarla è stato Simone Inzaghi, 0 reti in 19 presenze nella stagione 2007/2008). L’approccio dell’uruguagio con la realtà atalantina è stato positivo. Due reti, tanto movimento, una serpentina conclusa sul portiere e una deviazione dalla distanza bloccata sempre dall’estremo difensore avversario sono il suo biglietto da visita dei primi 45' in terra bergamasca.
Dove inserire Chevanton nello schema tattico nerazzurro? Mister Conte sembra già avere un’idea a riguardo: l’attaccante è stato schierato come seconda punta. Sarà solo una questione di tempo capire come sta e valutare il suo effettivo inserimento in rosa. Tra le tanti novità viste nel test di Osio Sotto, ha fatto impressione la coppia offensiva in campo nella ripresa: Tiribocchi- Chevanton.
Considerando i problemi muscolari che non sembrano dar tregua a Cristiano Doni e delle prestazioni positive sotto il profilo della grinta e della voglia, ma ancora negative per l’economia della squadra di Acquafresca, la soluzione «Tir-Cheva» potrebbe essere un'idea per il futuro. Sarebbe quindi possibile unire la potenza e il fiuto da gol di Tirbocchi con la velocità e il movimento dello sgusciante Chevanton, a patto che sia ancora in grado di ripetersi sui livelli di Lecce.
Tra due partite si chiude il 2009 calcistico: i tifosi atalantini sperano di trovare nella calza dell’Epifania garanzia di punti e salvezza, magari proprio grazie a questa nuova coppia di attaccanti che, oltre ad avere in comune la pelata luccicante, spera di poter condividere la gioia del gol.
Simone Masper
© RIPRODUZIONE RISERVATA