Comark, la classifica piange
Serve un mercato di riparazione
Da Ozzano la Comark è rientrata con i problemi di sempre dopo averli bellamente mascherati nelle precedenti gare interne con le modeste Montecatini e Riva del Garda. Trascorsi circa tre mesi dal raduno precampionato non si sono notati confortevoli miglioramenti sotto gli aspetti tecnici-tattici. Indice puntato sull'allenatore di turno, Simone Morandi giunto a Treviglio con un discreto curriculum alle spalle? Certo qualche responsabilità il coach bresciano la deve pur avere viste le sue specifiche funzioni in materia.
Ma ricordiamo scrupolosamente come è stata confezionata in estate la squadra che, a detta della dirigenza, non avrebbe dovuto far rimpiangere quella che aveva terminato addirittura al primo posto la scorsa regular season. Un paio, innanzittutto, i fattori allora subito emersi: l'improponibile sostituzione del talentuoso Emanuele Rossi con il pur generoso Enrico Degli Agosti e la promozione a titolare fisso di Demartini al posto del partente Guarino, altra pedina di forte caratura nella cadetteria. Due scelte, peraltro, che definire coraggiose è estremamente riduttivo considerati i fondamentali ruoli, nel basket, del pivot e regista. Aggiungi la giovane età media della rosa e non ci si deve stupire se la Comark ha collezionato tre vittorie e cinque sconfitte. L' equivalente, dall'inizio del torneo ad oggi, di una classifica da terza fascia.
Aggrappiamoci alla consolazione che in calendario ci sono ancora venti incontri da disputare. Ma attenzione, urge più che mai una energica svolta a meno che non si intenda ripiegare in una stagione sportiva senza sussulti alla quale, però, il basket trevigliese non ci ha, per fortuna, abituati da tempo. Modestamente riproponiamo ciò che avevamo proposto dalla terza giornata, rituffarsi sul mercato di riparazione per portare a casa quanto meno un lungo in grado di alternarsi a dovere con Zanella, reduce da un' annata decorosa a differenza di ciò che ha offerto finora. Nel frattempo piena fiducia a Morandi con l' auspicio di una fattiva presenza del solito general manager Euclide Insogna in possesso della tessera da allenatore conseguita, pensate un po’, agli inizi degli anni ottanta.
A.Z.
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