Neonati, gioia e burocrazia
Ora i sindaci attivino Icaro

La nascita di un figlio è una scarica di emozioni che attraversa i genitori e che non si ferma finché incappa nella burocrazia. Il lampo di luce carico di energia che ti ha folgorato di gioia con il primo vagito, si disperde immediatamente con la massa a terra della registrazione del bebè.

Di colpo ci si ritrova fumanti di rabbia in coda per l’anagrafe, per il codice fiscale, per la scelta del pediatra e per la prima vaccinazione. Addio poesia. Spazzata via da un sistema vecchio e dispersivo. Tutte incombenze necessarie per evitare che la tua eredità vitale si disperda nell’ignoto. Firme e timbri in uffici diversi che mettono a dura prova soprattutto coloro che abitano in paesi lontani dall’ospedale e dall’agenzia delle entrate. Ora, però, c’è l’occasione di restituire ai genitori la gioia della nascita nella sua essenza, senza intaccarla con troppi cavilli da sportello.

È il progetto Icaro, a memoria il più grande progetto di semplificazione della vita dei cittadini proposto dalla pubblica amministrazione in terra orobica: 10.000 famiglie che ogni anno evitano spostamenti tra uffici di Asl, Comuni, Ospedali, Agenzia delle entrate e fanno lì dove il loro bambino nasce tutte le procedure che la pubblica amministrazione stessa richiede: certificato di nascita, assegnazione del pediatra, codice fiscale, appuntamento per la prima vaccinazione. Una prova di efficacia ed efficienza che rende onore ai suoi promotori, la Direzione generale dell’Asl di Bergamo, che ha assicurato al progetto la struttura organizzativa e il know how tecnologico, il Consiglio di rappresentanza dei Sindaci e la Fondazione Istituti Educativi, che finanzia lo start up del progetto.

Una proposta che fa interagire nel flusso informatico realtà organizzative diverse li mette in rete e produce il risultato a cui il cittadino tiene di più: un prodotto finale che gli permette in tempo zero di avere la documentazione necessaria per il neonato. In un periodo in cui i Punti nascita degli ospedali diminuiscono e le distanze aumentano è davvero un ottimo risultato di amministrazioni cooperanti che mettono al centro, non la propria struttura, ma i bisogni del cittadino. Qui Bergamo sta facendo scuola, infatti se Icaro è già attivo nei maggiori capoluoghi di provincia lombardi (Milano, Brescia, Pavia, Monza …) nessuno l’ha pensato e soprattutto realizzato per servire tutti i cittadini della provincia e non solo quelli del proprio ospedale o comune. Ora che tutte le condizioni sono poste serve, da parte di tutti, sindaci in primis, la saggezza di Dedalo, perché Icaro possa stavolta volare alla giusta distanza dal sole: non restate ancorati al vecchio sistema, attivate la novità nelle anagrafi, i cittadini, siatene certi, ve ne saranno grati. Il Comune di Bergamo ha già dato il via libera, speriamo che il capoluogo faccia da apripista a tutti gli altri, nessuno escluso.

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