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Spigoli
Mercoledì 01 Ottobre 2014
Grande è la confusione
sotto i cieli di Milano
A volte ritornano, eccome se ritornano. Tempo da lupi dalle parti di Malpensa. Anzi, da Lupi , come Maurizio, lombardissimo ministro alle infrastrutture e trasporti. Capita che , volando ad alta quota, ooopppss, ci si dimentichi la temporaneità di un decreto che di fatto non risolve l’eterna querelle tra Linate e Malpensa, anzi di fatto crea fior di problemi al mai decollato demihub della Brughiera.
Per i sei mesi di Expo, liberi tutti, soprattutto le compagnie che intenderanno muoversi su Linate, ambitissimo scalo cittadino ad un quarto d’ora (reale) da piazza Duomo. E terminata la festa, gabbato lo santo? No, gabbata Malpensa. Perché nel decreto del governo manca quella che il (preoccupatissimo) presidente di Sea , Pietro Modiano, definisce «prevista clausola di temporaneità». Ovvero la rassicurazione che, terminato l’Expo, Linate torni ad essere quello che è. O magari anche un pochino di meno. Nota bene, Sea non solo gestisce Linate (e detiene il 30,98% di Orio al Serio), ma pure Malpensa, lo scalo che più di tutti rischia di essere penalizzato da una crescita del city hub milanese. Roba da disturbo bipolare, insomma.
![Aerei Alitalia a Linate Aerei Alitalia a Linate](https://storage.ecodibergamo.it/media/photologue/2014/10/3/photos/cache/grande-e-la-confusionesotto-i-cieli-di-milano_e4bb29e2-49a6-11e4-8a70-1a355bf61f5e_700_455_v3_large_libera.jpg)
«Il mio obiettivo è lo sviluppo congiunto ed equilibrato sia di Linate che di Malpensa» si è affrettato a precisare il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, con una dichiarazione degna delle «convergenze parallele» del compianto Aldo Moro. Del resto mettetevi nei suoi panni, Palazzo Marino è il principale azionista di Sea, e da quando è nata Malpensa non sa più come venirne a capo. Dal 1999 ad oggi sono passate Giunte di tutti i colori, monocolori leghisti, centrodestra classico e allargato e ora centrosinistra: nessuno ha mai risolto l’inghippo né tanto meno è riuscito a ridurre Linate al ruolo di city airport conseguenza della nascita di Malpensa. Del resto, come rinunciare ad un aeroporto vista madunina?
![](https://storage.ecodibergamo.it/media/photologue/2014/10/3/photos/cache/grande-e-la-confusionesotto-i-cieli-di-milano_e6969d46-49a6-11e4-8a70-1a355bf61f5e_700_455_v3_large_libera.jpg)
Non ci sono riusciti nemmeno due decreti del ligure Burlando e dell’emilianissimo Bersani, quando erano seduti sulla poltrona che ora è di Lupi, figuriamoci se ce la poteva fare lui. Morale, si naviga (pardon, si vola) a vista: del resto il Piano nazionale degli aeroporti è stato chiaro: Malpensa è l’aeroporto strategico del Nordovest, nero su bianco. Lo dicono anche i nuovi padroni di Alitalia, quelli di Etihad, assicura il ministro, sorvolando (letteralmente) sul fatto che gli arabi vedono Malpensa come il fumo negli occhi.
![L'aeroporto di Malpensa L'aeroporto di Malpensa](https://storage.ecodibergamo.it/media/photologue/2014/10/3/photos/cache/grande-e-la-confusionesotto-i-cieli-di-milano_e7fa76f8-49a6-11e4-8a70-1a355bf61f5e_700_455_v3_large_libera.jpg)
Ma tant’è, nulla di nuovo: l’ennesima puntata di una questione mai risolta. Ora Linate per i sei mesi dell’Expo avrà campo libero, e dopo probabilmente ancora di più. Orio al Serio, dal canto suo, continua a giocare la sua partita sul versante dei low cost, conscio del fatto che una situazione del genere è probabilmente la meno favorevole ad uno spostamento di Ryanair sugli scali milanesi, tanto più in una Malpensa sempre più in stato confusionale. Grande è la confusione sotto il cielo, quindi la situazione è eccellente, diceva Mao. E non era mai nemmeno atterrato a Linate...
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