La misericordia
secondo Kasper

Natale ci ricorda che l’essenza di Dio è la carità: intreccia il senso della festa e i temi forti del Giubileo straordinario l’intervista di Giulio Brotti al cardinale Walter Kasper pubblicata nel dossier del santalessandro.org, settimanale online della diocesi di Bergamo, dedicato questa settimana proprio alla misericordia e al perdono.

Nato a Heidenheim an der Brenz nel 1933, già docente e preside delle facoltà di Teologia a Münster e a Tubinga, vescovo emerito della diocesi di Rottenburg-Stoccarda e presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, il cardinale Kasper è stato menzionato nel primo Angelus dell’attuale Papa, il 17 marzo del 2013, come autore di un libro che Francesco diceva avergli «fatto tanto bene, tanto bene» (il volume in questione ha per titolo «Misericordia. Concetto fondamentale del Vangelo – Chiave della vita cristiana»).

Il cardinale, che a seguito di questo episodio si è guadagnato la fama di «teologo della misericordia» racconta nell’intervista come si è innamorato di questo argomento e come mai gli stia particolarmente a cuore, e ragiona sul rapporto tra misericordia e giustizia: «Io seguo l’insegnamento di un grande maestro della teologia, San Tommaso d’Aquino. Egli afferma che Dio, nella sua sovranità, non è legato alle nostre regole di giustizia; Lui è giusto e fedele solo a se stesso, e la Sua essenza è la carità. Pertanto, la misericordia è la giustizia di Dio. Il Dio di Gesù Cristo non è un dio della vendetta, che minaccia e punisce, ma un Padre misericordioso che ci perdona e ci ama senza limiti, se noi Lo cerchiamo e gridiamo a Lui. Da parte nostra, noi dobbiamo imitare Dio. L’esercizio della misericordia non toglie gli obblighi relativi alla giustizia; essa è piuttosto la lente tramite cui vediamo che cosa sia giusto fare in una certa situazione».

« “Misericordia” vuol dire: “avere un cuore per i miseri” e fare per loro ciò che noi desidereremmo si facesse per noi, se fossimo in un’analoga situazione». La misericordia, sottolinea fra l’altro Kasper, non è mai sinonimo di un «cristianesimo a buon mercato»: «Non cancella i comandamenti e i valori etici; ci motiva semmai a realizzarli non con le armi del rigore e della durezza ma con la medicina dell’amore, della prudenza e della pazienza. Come Dio ci perdona sempre di nuovo, anche noi dobbiamo perdonare all’altro e dargli una nuova chance».

La versione integrale dell’intervista si può trovare sul sito di santalessandro.org

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