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Venerdì 03 Luglio 2015
Idee geniali per la Grecia
(Quasi in esclusiva)
La crisi greca ha fatto molto, troppo discutere. E la Merkel, Hollande, Junker e tutta la compagnia non hanno avuto tempo di accorgersi di alcune idee, semplici, straordinarie, risolutive.
Prendono spunto dalla grande tradizione cultura greca e vengono da Twitter che le ha ricordate. Nel nostro piccolo, ne vogliamo segnalare alcune e ci impegniamo, altresì, a indicare sia gli aspetti interessanti, sia quelli problematici delle proposte. Cominciamo da «Far rapire Elena Boschi e consegnarla a Menelao». In effetti la guerra di Troia ha a che fare con una Elena, la moglie di Menelao, rapita dal troiano Paride. I greci, per vendicare l’offesa dichiarano guerra a Troia, una guerra infinita.
Elena Boschi, ha qualcosa della Elena omerica: è avvenente. Ma chi dovrebbe rapire e chi dovrebbe assumersi le spese della guerra? Dovrebbe essere Tsipras (Menelao) che rapisce Elena (Boschi), per poi chiedere un riscatto. I rapiti di Omero diventerebbero i rapitori moderni. Ma chi dovrebbe pagare? Renzi? Il quale, furbo com’è, avrebbe buon gioco a far notare a Menelao-Tsipras: “Ma come, ci dovete cinquanta miliardi di euro e adesso ci chiedete altri soldi per il riscatto di Elena (Boschi)?” Niente da fare. L’idea non va. Forse sarebbe meglio rapire la Merkel. Questa sì che sarebbe un’ottima merce di scambio. Ma c’è un ma. Così, a prima vista, non sembra che abbia l’avvenenza della Elena Boschi e, tanto meno, della Elena di Menelao.
E che ne dite di «parcheggiare nottetempo il cavallo di legno fuori dal palazzo di Bruxelles»? Dopo dieci anni di inutile assedio i Greci, seguendo un piano ideato da Ulisse, finsero di rinunciare alla conquista della città e di tornare alle proprie sedi, lasciando sulla spiaggia un enorme cavallo di legno, per placare gli dei e propiziare il viaggio di ritorno in patria. All’interno del cavallo erano però nascosti i più valorosi guerrieri greci, guidati da Ulisse. I Troiani, felici per lo scampato pericolo, trascinarono il cavallo all’interno delle mura. Di notte, mentre i troiani dormivano, i greci uscirono dal cavallo ed aprirono le porte della città ai propri compagni. Questi, dopo essersi nascosti con le loro navi dietro un’isoletta vicina di nome Tenedo, erano di nuovo sbarcati sulla spiaggia di Troia. Penetrati nella città, i greci colsero di sorpresa i troiani, che furono facilmente sopraffatti. Troia fu data alle fiamme. Eccellente idea quella del cavallo di legno fuori del palazzo di Bruxelles. Ma c’è un problema. Chi entra nel cavallo? Chi potrebbe essere il nuovo Ulisse? Tsipras, Varoufakis? E poi come tirar dentro il cavallo nel palazzo di Bruxelles? Idea interessante. Problemi tecnici ancora da risolvere. Si spera che le necessarie discussioni durino di meno di quelle in corso.
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