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Il melograno è piuttosto resistente, ma in alcuni casi viene colpito da patologie fungine come l’alternaria, i cui sintomi sono tante piccole macchie sul frutto e il marciume dei semi all’interno dei frutti. Può essere soggetta anche a muffa grigia o botrite. Il melograno è soggetto anche all’oidio, o mal bianco; in casi gravi potrete trattare con prodotti a base di zolfo. Le patologie fungine sono agevolate dall’umidità e nei climi lombardi, molto più umidi rispetto a quelli meridionali, il melograno ne è più colpito; ma possiamo comunque prevenire l’insorgere delle malattie. Potrete per esempio concimare con moderazione, garantire il drenaggio del terreno e evitare le irrigazioni per aspersione in chioma. Nelle situazioni di forte attacco potrete intervenire con trattamenti a base di rame. Per quanto concerne invece gli insetti antagonisti del melograno, la tignola del melograno o piralide è un lepidottero notturno che può colpire questa specie cibandosi dei semi contenuti nei chicchi. Potete combattere questo insetto in modo non chimico con prodotti a base di Bacillus turingiensis o con l’installazione di trappole alimentari di tipo Tap Trap. Il melograno può anche essere attaccato dagli afidi; in questo caso potrete intervenire con piretroidi, preparati con sapone di Marsiglia o olio di neem. Per l’utilizzo di prodotti fitosanitari, che siano essi biologici o meno, attenetevi scrupolosamente alle indicazioni riportate in etichetta, al tempo di carenza indicato e verificate che sia registrato per la coltura che volete trattare.
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