Anche i social «curano»
Basta usarli con intelligenza

L’esperienza dell’AtsSenza dubbio possono diventare canali privilegiati

per garantire informazioni corrette

Secondo il Report Global Digital 2018 il mondo cerca, si intrattiene e si informa online e lo fa sempre di più attraverso dispositivi mobile. In Italia, nel 2017 si è registrato un + 4 milioni di persone connesse ad internet, che corrisponde a un incremento del 10% rispetto all’anno precedente. L’Agenzia di tutela della salute di Bergamo, fin dall’anno 2012, ha avviato la sua presenza sulle principali piattaforme social con l’obiettivo di poter raggiungere gli utenti amplificando le informazioni presenti sui tradizionali mezzi d’informazione. Progressivamente, forti delle ricadute positive in termini di pubblico e viste le ricadute di carattere socio-sanitario, l’uso dei canali social è cresciuto abbracciando non solo tutti i settori e gli argomenti trattati dall’Ats e delle Asst ma aprendosi anche ad altre piattaforme «maggiormente sperimentali» per una pubblica amministrazione: da Facebook a Twitter, social ben radicati nel panorama sanità, fino a social funzionali come Telegram, rivolto ad un platea in cerca di informazioni anche via chat, e sperimentando forme comunicative più innovative come Instagram e Snapchat maggiormente rivolte alla giovane utenza ed il recentissimo avvio del canale Linkedin, piattaforma utilizzata per condividere bandi, avvisi e selezioni del personale sanitario, tecnico e amministrativo pubblicati dall’ente.

Proprio in quanto i social, per le loro peculiarità tecniche, possono divenire canali privilegiati per la divulgazione delle cosiddette fakenews - false notizie - è fondamentale operare, in una sorta di nuova frontiera conoscendone attentamente limiti e potenzialità ma con l’obiettivo di garantire, soprattutto in ambito sanitario e socio sanitario la corretta informazione contrastando le distorsioni della rete grazie ad una «controinformazione» precisa, attendibile, puntuale e scientificamente ponderata. La digitalizzazione della comunità ed il progressivo ridursi del divario digitale – detto digital divide – esistente fra mezzi di comunicazione e utenti, ovviamente, ha aumentato la domanda e l’esigenza di comunicazione con i social network e conseguentemente le aspettative di una platea di cittadini in crescita che richiede una pubblica amministrazione sempre più veloce e soprattutto social perché spesso le richieste, provenienti anche da fuori regione, sono mirate ad una rapida soluzione della problematica tramite chat o tramite messaggistica istantanea.

«Comunicare con i social network - evidenzia Mara Azzi direttore generale dell’Ats Bergamo – è un percorso fondamentale da sviluppare sempre più nella pubblica amministrazione, capace di offrire nuove potenzialità comunicative con l’obiettivo ultimo di aiutare e semplificare la vita dei cittadini e le sinergie della comunità permettendo la conoscenza e la scelta dei servizi attivi sul territorio il tutto tramite un dialogo in tempo reale, continuo e diretto in linea con le offerte di un settore in continua espansione, portando alla ribalta tematiche e contenuti di rilievo senza obblighi, ad oggi non previsti d normativa, ma con l’oggettività e la competenza dei professionisti del sistema. Tramite una presenza così capillare sui social media e personalizzando la comunicazione in base al medium utilizzato, l’ente riesce raggiungere un’importante quantità di utenti anche fuori dal territorio provinciale rispondendo, anche al di fuori dei canali tradizionali, alle richieste della comunità, che diventa sempre più digitale». L’ufficio relazioni con il pubblico diventa digitale grazie ad un mix comunicativo che parallelamente ai tradizionali organi di informazione mira a raggiungere un pubblico ampio mantenendo al centro dell’agorà informativa il portale web aziendale recentemente rinnovato con la sua versione responsive adatta ai vari device in uso siano essi tablet, smarthpone o pc.

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