Squadra, sfide e media
punti da prima classe

Adesso l’ Atalanta è, a ragione, considerata un modello. All’ unanimità dei commenti nazionali. Prima lo stupore (mai sopito, perché è naturale e bello sorprendersi ogni volta di fronte agli exploit), poi l’ ammirazione per la continuità e le iniziative (il tecnico, la squadra, la società, l’ acquisto dello stadio) e ora la constatazione che l’ esempio da seguire è qui, a Bergamo. Anche, se non soprattutto, per le big che sbagliano (programmazione, mercato, interpretazione delle partite) e scivolano in classifica

Mentre Gasperini e i nerazzurri salgono. Atalanta forte e matura come una vera grande: ci ripetiamo, ma è il motivo caldo di questo sfavillante inizio d’ anno. Sabato lo ha certificato il secondo tempo dell’ Olimpico, con la squadra in dieci uomini per l’ espulsione di de Roon e la Roma a stringere d’ assedio l’ area nerazzurra. Il fortino ha retto. L’ Atalanta ha sofferto ma ha portato a termine una prestazione attenta. Dimostrazione di forza e concentrazione, dopo lo sfoggio tecnico-tattico del primo tempo: gioco aggressivo e di qualità superiore. Non solo un Gomez tornato super, un Cornelius letale in proporzione al minutaggio, un de Roon padrone del centrocampo (insieme a un Freuler che non sbaglia un colpo), ma soprattutto un pacchetto difensivo da top team. A un certo punto i centrali nerazzurri erano in campo tutti e quattro: Toloi, Caldara, Palomino, Masiello. Una muraglia.

Nessuno di loro - bravi anche a sganciarsi in avanti - sfigurerebbe in una big per vocazione. Non è un caso che Caldara andrà alla Juve, nella quale - niente paura, è solo un gioco di confronti - potrebbero stare senza scandalo anche gli altri tre. A proposito di big: per uno stupefacente allineamento stellare, la prossima avversaria in campionato sarà il Napoli, la prossima in Coppa Italia la Juve, la prossima in Europa League il Borussia Dortmund. Il bello è che non è un caso, almeno per le due coppe. A certi confronti ci arrivi se te lo meriti sul campo, se a quelle quote sei capace di elevarti. Nelle ultime sette partite in A (dopo la sconfitta con l’ Inter) i nerazzurri hanno totalizzato 14 punti in 7 giornate, una media di 2 a gara. Di questo passo chiuderebbero con 66 punti. Dovrebbero bastare per stare in Europa, sempre che non ci si arrivi dalla Coppa Italia... Intanto godiamoci il presente.

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