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Lunedì 09 Ottobre 2017
Piedi e motori
Affidabilità da ritrovare
Si è chiusa una settimana da mal di pancia per i colori italiani. L’ennesimo guaio al motore ha costretto al ritiro la Ferrari di Vettel in Formula 1 consegnando definitivamente il Mondiale ad Hamilton e alla Mercedes (manca solo l’ufficialità della matematica, arriverà presto).
Stavolta la causa è il malfunzionamento di una candela di accensione. È evidente – vista la catena di problemi negli ultimi Gran premi – che, una volta trovata la velocità, i bolidi del Cavallino hanno perso l’affidabilità, storicamente un vanto per Maranello. Ma adesso che il team rientrerà alla base troverà il modo di rimettere in sesto le noie tecniche (seppure a campionato compromesso) perché in Ferrari non si danno pace e lavorano giorno e notte quando c’è da salvare l’onore della casa.
Sembra invece più complicato ripristinare l’affidabilità della Nazionale di calcio, ai suoi minimi di gradimento. La trasferta di stasera a Scutari contro l’Albania di Panucci ha scongiurato il clima drammatico da ultima spiaggia solo grazie al «favore» del Belgio che, sconfiggendo la Bosnia, ha consentito agli azzurri l’aritmetica certezza di entrare tra le migliori otto seconde e di partecipare, quale che sia il risultato di oggi, allo spareggio per il Mondiale di Russia 2018, in programma fra un mese. Uscire dalla depressione (di tutto: gioco, risultati, condizione fisica e psicologica della squadra, ct compreso) con una vittoria contro l’Albania – in altri tempi quasi scontata, ora per nulla – restituirebbe un po’ di morale e, in soldoni, eviterebbe all’Italia il rischio di finire in seconda fascia ai playoff e trovare avversarie più pericolose. La qualificazione al Mondiale non è in tasca, a Scutari toccherà soprattutto ai giocatori tirar fuori gli attributi e tamponare allarmi e polemiche. Poi Ventura avrà un mese di tempo per riflettere sulle proprie scelte tattiche (suicide in Spagna, dove è crollato il castello delle convinzioni e di qualche presunzione: le conseguenze le abbiamo viste contro la Macedonia) e magari per recuperare qualche pedina, soprattutto a centrocampo (in attacco è improbabile il rientro di Belotti, che servirebbe come il pane: con le lesioni ai legamenti non si scherza). Sia chiaro, però: anche a qualificazione acquisita, l’anno che verrà sarebbe comunque pieno di incognite con questo ct in panchina.
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