L’Atalanta rallenta
Italtrans impenna
nel Motomondiale

L’Atalanta rallenta? L’Italtrans apre il gas e va a prendersi il primo Mondiale della sua storia che parla di undici stagioni nel massimo circuito motociclistico. Il team di Calcinate da ieri è campione della Moto2, grazie al pilota riminese Enea Bastianini. Un gran colpo per la squadra orobica che vede premiata la perseveranza di tante stagioni e un’annata sempre ai vertici. Sarebbe stata una beffa perdere il titolo all’ultimo Gran premio, quello corso ieri a Portimao, in Portogallo, e nel quale è bastato il quinto posto di Bastianini, che in precedenza aveva accumulato un vantaggio di (quasi) sicurezza.

Quando conquisti un trono iridato, non basta la caparbietà: qui c’è tanta passione e un team di valore. E non dimentichiamo il pilota: alla fine è lui che monta in sella e deve trasformare in oro la fatica di tecnici e meccanici. Bastianini ci ha creduto e ha così stampato il meritato biglietto da visita con il quale si presenterà nel prossimo campionato in MotoGp, la categoria regina del Motomondiale.

Intanto la settimana sportiva ci ha restituito sul campo di calcio un’Atalanta imballata, che preoccupa i suoi tifosi, abituati benissimo da Gasperini. Un pareggio per 0-0 con il modesto, seppure coraggioso, Spezia lascia l’amaro in bocca. Una sorta di anomalia per la squadra nerazzurra da quando è guidata dal tecnico torinese: in tutto gli 0-0 sono finora nove in quattro campionati di Serie A e otto partite. Il fatto è che mai come quest’anno tutto è anomalo, calcio compreso. La pandemia e un calendario che di conseguenza comprime gli impegni – tra campionato e Champions (si giocano due partite a settimana) e Nazionali – stravolgono i programmi di lavoro e spremono al massimo le energie, sia fisiche sia mentali. E anche un’Atalanta che faceva sfracelli finisce per normalizzarsi, se si può definire così il ridimensionamento dei risultati: due vittorie nelle ultime otto partite (Europa compresa). Se aggiungiamo che, superato (almeno per ora, in A) il problema dei troppi gol subiti, adesso si presenta quello di un attacco (inteso come fase, compresa l’efficacia venuta meno sulle ali, più che come reparto) che da devastante si ritrova con le polveri bagnate, ce n’è abbastanza per stare in campana. E mercoledì si va a Liverpool. Ocio.

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