Atalanta, una mentalità
già internazionale

Missione compiuta anche a Palermo, Atalanta che viaggia al massimo regime e scala un’altra posizione di classifica: quarta, in attesa di Lazio-Milan di questa sera. Se la squadra di Simone Inzaghi non vince, i nerazzurri restano sul quel gradino fino a sabato, giorno, guarda caso, degli anticipi Atalanta-Crotone ed Empoli-Lazio. Quarto posto – sempre a pari punti con l’Inter ma per ora più avanti dei milanesi grazie al vantaggio nello scontro diretto dell’andata – significa Europa League in prima fila, senza fase preliminare. E senza soggezione. Ci avete fatto caso?

La mentalità dell’Atalanta è già internazionale. Gliel’ha inculcata Gasperini. Squadra votata all’attacco, come ci piace ammirare quando guardiamo le sfide delle coppe. Un po’ verità un pochino luogo comune, quando si parla di calcio internazionale si dice sempre: «Eh, però in Europa giocano per segnare fino alla fine, altra concezione, lì non puoi cincischiare. Non sono frenati dal calcolo, ma corrono, corrono». L’Atalanta non corre esageratamente, ma intelligentemente. E continua a cercare il gol, creando innumerevoli occasioni. L’impatto sul palcoscenico continentale sarà da valutare quando verrà il momento, ma lo scriviamo con fiducia perché la testa è già pronta. Il gioco e i risultati lo dimostrano. La squadra di Gasperini – al di là del fatto che esca dal mercato estivo presumibilmente ritoccata – sembra fatta per divertirsi (e divertire) e stupire anche oltre confine. La vittoria in Sicilia ha confermato a quale quota stia volando l’Atalanta. Ma ricordate i tempi in cui si andava al Sud sperando di portare a casa almeno il punticino? Campi caldi, avversarie che capitalizzavano al massimo il turno casalingo. Riguardando con quale forza e autorevolezza si sono mossi ieri i nerazzurri sul prato del Palermo, quel passato sembra preistoria. Certo, è un Palermo che annaspa ma qualche lampo d’orgoglio ha provato a sfoderarlo.

Missione incompiuta invece per Sofia Goggia ai Mondiali di sci. Il suo quarto posto ha un sapore ben diverso da quello dell’Atalanta: sa di beffa. Dopo una discesa spericolata e qualche errore di troppo. Chissà cosa festeggeremmo se la sua gara fosse stata un pelo più lineare. Ma non è detta l’ultima parola: le resta il gigante di giovedì. Dai...

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