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Lunedì 06 Maggio 2019
Atalanta da podio
Intanto fuori casa è la regina del gol
L’Europa League. Poi la Champions. E se adesso vogliamo esagerare, il podio nel mirino: la ciliegina su una torta già sontuosa, un lussuosissimo sfizio, l’ennesimo record a cambiare la storia del club. Il terzo posto non è un obiettivo dell’Atalanta, la qualificazione in Champions sempre più vicina sarebbe già tantissima manna mandata dagli dei del pallone.
Ma la classifica dice che i nerazzurri sono a un punto di ritardo dall’Inter e a tre giornate dal termine del campionato nulla sembra più impossibile agli uomini di Gasperini, protagonisti di un crescendo rossiniano, quasi non sentissero la fatica dell’impresa che stanno compiendo. La stagione dei bergamaschi è un’asticella che si alza in continuazione. A Roma hanno spaventato la Lazio – che ritroveranno, ancora all’Olimpico, nella finale di Coppa Italia mercoledì 15 maggio – confezionando l’ennesima rimonta (è la quattordicesima partita che ribaltano, tra serie A e coppe, per un bottino di 29 punti). Un primo tempo abbastanza equilibrato, con i biancocelesti decisi a contenere e controbattere l’impeto dell’«Ajax» di Bergamo (ma sì, con l’Atalanta di Gasp è bello farsi prendere la mano), poi una ripresa di quelle a cui ci ha abituato questa squadra fantastica: sorpasso e distacco con il gol di Castagne e l’autorete di Wallace a completare l’opera del pareggio di Zapata, che nel primo tempo aveva risposto a Parolo.
Ora sarebbe fin troppo facile affermare che, viste le forze in campo ieri nella capitale, l’Atalanta ha già prenotato anche la Coppa Italia. Pensiamolo ma non gridiamolo ai quattro venti, perché la finale è una gara secca che può riservare sorprese nel bene e nel male. E toccherà soprattutto ai giocatori non farsi prendere dall’euforia ma andare avanti nel solco di queste settimane: da squadra matura, anzi, da grande squadra. Che ieri si è permessa di stabilire un record stagionale internazionale: i nerazzurri segnano a raffica in trasferta, grazie a un bottino di 40 gol (in 18 partite; come l’Hoffenheim, ma i tedeschi in 16 gare), meglio di Paris Saint-Germain (39 in 17) e Bayern Monaco (39 in 16). Ragazzi, qui le parole sono finite.
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